Di cosa parla Terrifier 3?

Sienna Shaw, dopo 5 anni dagli eventi del film precedente, torna per le festività natalizie a casa dei suoi zii. La ragazza, dopo essere sopravvissuta insieme al fratello al massacro dei suoi amici e dei suoi genitori per opera di Art il clown, è stata in cura in diversi ospedali psichiatrici e ora cerca di superare il trauma sperando di ritrovare una nuova serenità. Il fratello Jonathan, intanto, cerca di superare la terribile esperienza facendosi dei nuovi amici al college. Nessuno dei due sa che Art, in compagnia di una terrificante spalla, sta per tornare ed è pronto a spargere sangue nel periodo più gioioso dell’anno.

Terrifier 3 recensione
Art il clown (David Howard Thornton) travestito da Babbo Natale e pronto alla mattanza.

Il fenomeno Terrifier e il Natale traviato da Art

Art il clown è diventata la maschera horror più amata dagli appassionati del genere negli ultimi anni. Il successo del personaggio ha superato i confini del cinema horror estremo ed è diventato un vero e proprio fenomeno di culto. Gli incredibili incassi domestici e quelli dell’anteprima italiana del 31 ottobre scorso sono lì a dimostrarlo. Il personaggio creato dal regista Damien Leone fa la sua prima apparizione nei corti The 9th Circle (2008) e Terrifier (2011). Entrambi, successivamente, vanno a formare il film ad episodi All Hallow’s Eve (2013). Solo nel 2016 arriva però il successo, importante seppur di nicchia, con il primo Terrifier ed è qui che entra in scena il mimo e attore David Howard Thornton.

Thornton interpreta il sadico clown assassino anche nel secondo e terzo capitolo e regala al personaggio i movimenti e le espressioni esasperate che lo hanno reso iconico. Come un mimo, appunto. Queste caratteristiche vengono esaltate ancor di più in Terrifier 3 dove, fin dalla tesissima e truculenta scena iniziale, Art si “diverte” a traviare diversi simboli natalizi. Si parte dalla famiglia passando per Babbo Natale, fino ad arrivare al Cristo in croce. Nessuno, neanche i bambini e la loro innocenza, sfugge alla sua perversa follia.

Terrifier 3 recensione
Sianna Shaw (Lauren LaVera) cerca di ritrovare la serenità perduta con la sua nuova famiglia.

Sienna Shaw, la nuova Scream girl del cinema horror

Art non è il solo protagonista di Terrifier 3 e, come nel capitolo precedente, divide la scena con la sua nemesi. Sienna Shaw, interpretata ancora una volta da Lauren LaVera, è la paladina del bene che è stata scelta per sconfiggere il male. Come una novella Laurie Stroode con Michael Myers, Shaw è inevitabilmente legata ad Art.
Se in Terrifier 2 la storia che lega la ragazza al clown assassino si tinge di fantasy, soprattutto nel finale, in Terrifier 3 si passa più ad una svolta cristologica. Questo cambio di rotta rischia di creare confusione nella seppur esile narrazione della saga e nello spettatore che, alla fine dei conti, vuole solo vedere una bella dose di gore e squartamenti.

Terrifier 3, da quel punto di vista, rispetta le aspettative e, anzi, aumenta ancora di più la dose di violenza ma sempre surreale. Art, aiutato da un socio altrettanto sadico che arriva dai precedenti capitoli, costruisce la sua mattanza girando per l’ignara cittadina di Mills Country come un bambino che si diverte a giocare con i suoi pupazzetti. Fino, ovviamente, alla seconda battaglia finale con la sua nemesi Sienna Shaw.

Terrifier 3 recensione

Com’è quindi Terrifier 3?

Terrier 3 è uno spettacolo grandguignolesco che soddisfa il palato degli appassionati di genere. Nonostante un cambio di registro nella sotto trama principale che rischia di confondere lo spettatore, l’ultimo horror di Leone è più interessato agli squartamenti e alla gioia del sangue che scorre a fiumi. Il film, in questo, si esalta e diventa ancor più estremo pur preservando un velo grottesco. Sconsigliato ai deboli di stomaco ma, se si è predisposti, ci si diverte un mondo.

REVIEW OVERVIEW
Regia
Sceneggiatura
Fotografia
Montaggio
Colonna Sonora
Interpretazioni
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terrifier-3-la-recensione-dellhorror-di-damien-leoneTerrier 3 è uno spettacolo grandguignolesco che soddisfa il palato degli appassionati di genere. Nonostante un leggero cambio di registro nella sotto trama principale che rischia di confondere lo spettatore, quest'ultimo è più interessato agli squartamenti e alla gioia del sangue che scorre a fiumi. Il film, in questo, si esalta e aumenta la dose di violenza estrema sempre accompagnata da un velo grottesco e surreale. Sconsigliato ai deboli di stomaco ma, se si è predisposti, ci si diverte un mondo.