“Maschile singolare” di Matteo Pilati e Alessandro Guida
arriverà su Amazon Prime Video il 4 giugno.
La nostra recensione in anteprima.

Maschile singolare è uno di quei film che ti fanno stare bene. Un film che riesce a trasformare una di quelle giornate storte in una piccola fuga dalla realtà con uno spettacolo divertente, commovente e dolce, come un tiramisù.

Il film, opera prima dei registi Matteo Pilati e Alessandro Guida, si costruisce come una parabola che tocca, in maniera velata ma non scontata, le fasi di una separazione; dalla negazione alla rassegnazione fino al raggiungimento di quel cambiamento, seppur doloroso, per poter rinascere.

Il viaggio dell’eroe passa attraverso la sfida più difficile: trovare il proprio posto nel mondo rimanendo fedeli a se stessi. La regia si muove con lucidità e sicurezza inquadrando i personaggi in ritratti realistici all’interno di una commedia classica dai toni molto pop e dai risvolti, a tratti, amari.

È un film sull’amore, sull’accettazione di sé e degli altri con sincera accoglienza dei propri pregi e difetti.

maschile singolare recensione
Matteo Pilati e Alessandro Guida

Nella parte centrale il protagonista, immerso in un caos emotivo, riesce a innescare un meccanismo di (ri)orientamento dei propri desideri uscendo dall’immobilità sentimentale fino a comprendere le sue necessità nella costruzione di un nuovo microcosmo affettivo.

L’aspetto più affascinante del progetto è, sicuramente, la volontà di raccontare la realtà attraverso storie potenzialmente vere dipingendo un gruppo di giovani uomini senza tabù e mai stereotipati.

Il racconto è permeato di un’aura di bellezza che va a intrecciarsi con l’esplorazione delle molteplici personalità messe in scena, generando una narrazione intelligente ed esteticamente appagante.

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I personaggi principali giocano un ruolo chiave in questo percorso di formazione come se fossero essi stessi l’incarnazione delle fasi del processo di determinazione del sé.

Da un lato c’è Antonio (Giancarlo Commare), il protagonista dall’animo candido e disincantato che si trova a scontrarsi con il trauma di una separazione e deve riuscire a rimettere insieme i pezzi di tutte le certezze crollate. In balia degli eventi e dei propri limiti, cerca in tutti i modi di capire chi è veramente, ormai disperso in una vita determinata dagli altri. La sua evoluzione è catartica, ricca di esperienze nuove, di cambiamenti sofferti e momenti empatici.

Dall’altro abbiamo Luca (Gianmarco Saurino), un ragazzo dal carattere forte e all’apparenza deciso e solido, ma che nasconde bene la sua fragilità e le piccole insicurezze. Un personaggio che diventa ancora più interessante nel momento stesso in cui tutte le debolezze che lo rendono vulnerabile vengono a galla sottolineandone la sua autenticità.

Infine troviamo Denis (Eduardo Valdarnini), la figura di questo moderno Virgilio che conduce Antonio come guida spirituale attraverso i gironi, non infernali, dei piaceri terreni: è il personaggio risoluto per eccellenza. Fedele a sé stesso, senza timore di mostrarsi in tutta la sua brillante follia e senza paura di essere giudicato. Fuori dagli schemi ma mai banalizzato.

Ad arricchire la scena ci sono anche gli altri personaggi che innescano, soprattutto nel protagonista, gli stimoli giusti per progredire nell’evoluzione. Da una parte Lorenzo (Carlo Calderone) l’ex marito che dà il via al viaggio del protagonista e dall’altro Thomas (Lorenzo Adorni) colui che ha, forse, le caratteristiche giuste per essere un nuovo inizio. I personaggi femminili, una frizzante e caotica Michela Giraud e una determinata e severa Barbara Chichiarelli, ricoprono il ruolo di consigliere sostenendo il lato più razionale della vicenda.

Per questa ragione la scrittura dei personaggi e della trama, realizzata dai registi insieme a Giuseppe Paternò Raddusa, risulta autentica e capace di gratificare le illusioni romantiche di ciascuno di noi senza mai scadere in momenti troppo sdolcinati.

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Se per certi aspetti il film è costruito come un manuale di sopravvivenza per un cuore spezzato, con tutto il corollario di terapie d’urto e consigli non richiesti, è apprezzabile che il protagonista ritrovi la consapevolezza del suo valore attraverso qualcosa che gli appartiene: la passione per la pasticceria. Sottolineando, nuovamente, che spesso le risposte che cerchiamo sono già dentro di noi.

Le battute finali, per quanto drammatiche e spiazzanti, riportano tutto alla logica della crescita personale; il rifiuto di ricadere nelle proprie trappole emotive, l’accettazione dell’ignoto su cui, consapevolmente, costruire la propria felicità e la scoperta di una forma nuova dell’amore.

Maschile singolare è un film ricco di spunti interessanti sui grandi temi della vita, ma con la semplicità di ricondurli a esperienze verosimili. Un buon esempio di cinema che, senza troppe sovrastrutture, si mette a nudo con grande sensibilità e ci ricorda che c’è sempre un modo per ricominciare.

Ed è allora che Maschile Singolare diventa la testimonianza intima di quella ricerca dell’amore per l’io verso un percorso potenzialmente sconosciuto ma, positivamente, elettrizzante.

Distribuito da Adler Entertainment, il film sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 4 giugno.

VALUTAZIONE CINEAVATAR

Fonte immagini: ufficio stampa