La recensione di LA LA LAND,
il film diretto da Damien Chazelle
con Emma Stone e Ryan Gosling.

La La Land non è solo un film; è un manifesto sui sogni, sull’amore e sulla realtà e quale più perfetta ambientazione poteva scegliere Damien Chazelle se non la calda Los Angeles?

In questo lungometraggio (QUI potete leggere la nostra recensione da Venezia 73) lo spettatore viene trasportato in un mondo quasi fiabesco, ricco di colori e musiche che portano ad una dimensione disneyana, ricca di amore puro e felicità, senza dimenticarsi, però, di una buona dose di pesante realtà. 

I protagonisti di questa storia sono da una parte Mia Dolan, interpretata divinamente da Emma Stone, un’aspirante attrice, che nonostante i diversi provini non riesce mai a differenziarsi dalle sue colleghe e non viene mai richiamata per un call-back; e dall’altra Sebastian Wilder (Ryan Gosling), musicista jazz con il sogno di salvare uno dei locali più importanti a Los Angeles e far rinascere così questo genere musicale. Entrambi, quindi, hanno tra le mani un grande sogno da inseguire. Due anime che si incontrano per la prima volta nel traffico intenso californiano, per poi ritrovarsi sempre nello stesso posto nello stesso momento; gran cliché dei film romantici hollywoodiani anni ‘50.

Emma Stone, vincitrice dell’Oscar come miglior attrice protagonista per questo film, propone una performance impeccabile e molto profonda, trasmettendo esattamente tutti le sfumature di diversi stati d’animo che attraversano l’animo della sua Mia nel corso del film. Meraviglioso Ryan Gosling, portatore di una performance consona al suo personaggio, sebbene a tratti un po’ piatta. 

Per un film che ammicca ai grandi musical hollywoodiani, cuore pulsante dell’opera è la colonna sonora, perfettamente in armonia con l’assetto visivo e a narrativo del film. I motivetti e le canzoni scelte per accompagnare i momenti più romantici ricordano quelle dei cartoni della Disney e aiutano a ricreare l’aspetto fiabesco che l’amore tra i protagonisti deve evocare durante la prima parte di La La Land.

la la land

Soffermandosi invece sui testi delle canzoni, si percepisce già tra gli spazi bianche dei loro versi che la storia d’amore tra i due non sarà destinata a un lieto fine, mentre saranno le carriere a prendere il sopravvento nelle loro vite. 

L’ambientazione, come suggerivo prima, è perfetta, si parla di city of stars e Los Angeles nell’immaginario comune è proprio questo, la città delle stelle e dei sogni. 

Le scenografie e le inquadrature sono volutamente anni ’50 e si arricchiscono di riferimenti a film specifici, la scena più significativa in questo senso è il momento del loro primo bacio, che ripropone esattamente lo stesso luogo e le stesse inquadrature di Gioventù Bruciata, film che i due protagonisti stavano guardando minuti prima al cinema. 

Già da considerarsi iconica la sequenza finale di La La Land, in cui si ripercorre in una manciata di minuti tutta la storia dei due protagonisti, vera e immaginata, sulla scia di un malinconico “cosa sarebbe stato se”. Un medley che ripropone tutte le canzoni del film accompagna una danza senza sosta che si muove attraverso scenografie di cartone (tipiche dei musical hollywoodiani anni ’50) e ricche di colori intensi. Ed è nello spazio di queste inquadrature, che si può scrutare un certo rimando a un quadro di Van Gogh “Notte stellata”, nel quale i due protagonisti sono pronti a gettarsi a capofitto, vivendo una notte eterna nella città delle stelle.

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In un mondo dove nulla è lasciato al caso, anche i colori accessi dei costumi di scena in La La Land sono in perfetta sintonia con la narrazione. Se all’inizio Mia viene rappresentata con colori accesi, associati probabilmente al periodo di gioventù iniziale, con lo scorrere della storia i colori si fanno più saturi, fino a diventare neutri, simbolo di maturità, soprattutto legata alla carriera lavorativa.

È un film che parla di sogni e sognatori, La La Land. E guardandolo non si può far altro che sognare con quella giostra di vite che l’attraversano, soprattutto se gli occhi che incrociano quelli di Mia e Seb sono quelli di donne e uomini che tengono stretto s sé un cassetto stracolmo di sogni, sempre pronto ad aprirsi e vivere mentre fuori è un altro giorno di sole.

Chiara Cuoghi