Animali Fantastici: I segreti di Silente, terzo capitolo della saga, ci riporta ai fasti del primo film, ma senza esagerare.

Con Animali Fantastici: I segreti di Silente David Yates confeziona un prodotto che per certi versi riesce ad essere migliore del secondo capitolo, grazie a decisi miglioramenti nella narrazione e nel racconto filmico.

Il film mette qualche pezza qua e là a tutte le incongruenze e gli incomprensibili avvenimenti de I crimini di Grindelwald, risolvendoli in maniera abbastanza efficace e credibile. La parte più forzata resta l’arco narrativo di Creedence (Ezra Miller) che sembra riacquistare una certa credibilità rimboccando una strada più plausibile, dopo la deriva presa nella narrazione del suo background. Sicuramente la soddisfazione dello spettatore si avvicina molto di più a quella per il primo film, anche se siamo ancora lontani dalla leggerezza e lo stupore degli inizi.

animali fantastici i segreti di silente

È una questione di…chimica

Questo terzo prequel è una creatura fantasticamente goffa, ma che beneficia di una sostanziale, quanto cruciale, differenza: la presenza del carisma di Mads Mikkelsen. L’attore, che ha sostituito Johnny Depp nei panni di Gellert Grindelwald (l’amore perduto di Silente, ora intento al dominio sul mondo magico e alla guerra con i Babbani) sposta notevolmente l’ago della bilancia sull’apprezzamento della pellicola. In questo terzo film, c’è una cruciale questione di chimica tra Mikkelsen e il giovane Silente di Jude Law.

I due personaggi sono la leva che sostiene il film. Il Silente di Jude Law sembra prendere le distanze da quello della seconda pellicola riconciliandosi con il carattere del Silente più anziano che abbiamo conosciuto nella saga di Harry Potter. Silente torna ad essere un personaggio malinconico e tormentato dal senso di giustizia e dovere. Il personaggio portato sullo schermo da Jude Law è ancora più magnetico e fragile nel momento stesso in cui si manifesta tutto il suo carisma che, letteralmente, oscura qualsiasi altro personaggio. A controbilanciare la grandezza di Silente c’è uno straordinario Mads Mikkelsen che è semplicemente…Mads Mikkelsen.

animali fantastici i segreti di silente

È bravo, ma non si impegna

Il film non è, tuttavia, privo di difetti e anzi, i più evidenti sono quelli, ancora una volta, legati ai personaggi principali. Se si sperava in un ritorno di Newt Scamander al centro della scena, vista la sua completa estraneità agli eventi nel secondo capitolo, si resterà delusi.

Il Newt Scamander di Eddie Redmayne vive, ora, nell’ombra di Silente e Grindelwald e ogni tanto ci ricorda di esserci anche lui. Il resto dei personaggi sembra fare numero, Eulalie (Jessica William) è interessante ma sparisce quasi totalmente, così come Theseus (Callum Turner) che sembra capitato in scena quasi per caso. Jacob (Dan Fogler) resta il personaggio a cui è stato ridato, grazie al cielo, il ruolo di spalla comica salvandoci da un film sempre più drammatico.

animali fantastici i segreti di silente

Un altro difetto che si può imputare alla pellicola è forse il fatto che molti avvenimenti accadono senza un vero motivo per accadere. Naturalmente ne giova in parte la leggerezza di alcune parti che fanno da contraltare a quelle più squisitamente drammatiche.

La pellicola non è ancora così intrigante come ci si sarebbe aspettato da questa saga prequel. È, anzi, una creatura appesantita da complotti politici soffocanti e meno animali fantastici. La regia di David Yates è buona soprattutto nella parte più action supportata dagli effetti visivi apprezzabili.

Il risultato finale, quindi, è godibile. Il film intrattiene riportandoci ancora una volta in un mondo che conosciamo bene e che fatichiamo, seppur in circostanze diverse, ad abbandonare. Sempre.

VALUTAZIONE CINEAVATAR

animali fantastici i segreti di silente recensione
animali fantastici i segreti di silente recensione