Una conferenza stampa dai toni surreali quella di Thierry Frémaux e del riconfermato presidente del Festival di Cannes Pierre Lescure.

Questo Festival di Cannes 2020 (che festival non è) passerà alla Storia per la tenacia del delegato generale, che nonostante l’annullamento dovuto al coronavirus ha cercato fino all’ultimo di portare il cinema a Cannes in altre forme (leggete qui).

“Il cinema non è morto e neppure malato, il cinema è vivo come riflettono le opere che abbiamo scelto, una selezione bellissima”

In un Normandie Cinema sugli Champs-Elysées di Parigi vuoto, Freamaux ha annunciato i film 56 film, provenienti da 147 paesi, su 2067 titolo presentati, che riceveranno l’etichetta “Cannes 2020” e che verranno presentati nel corso dell’anno direttamente in sala (i cinema in Francia riaprono il 22 giugno) o nei festival autunnali come il Tiff, il Telluride, il San Sebastian, il Sundance e molti altri. Alcune opere slitteranno nel 2021.

Non c’è un film d’apertura, non c’è un film di chiusura. Non ci sono sezioni, perché non ci sarà un festival vero e proprio,” ha spiegato Fremaux. C’è una sola lista che potete trovare qui sotto.

Nella lista ci sono 15 opere prime (26,7%), 21 film francesi e 16 dirette da donne (il 25,7 del totale), selezionate su 532 opere di registe donne arrivate al comitato di selezione.

cannes 2020 selezione ufficiale
la conferenza stampa con il delegato generale Thierry Frémaux e il presidente di Cannes 2020 Pierre Lescure (photo Canal+)

LA SELEZIONE UFFICIALE

I FEDELI

  • The French Dispatch, di Wes Anderson
  • Eté 85, di François Ozon (nei cinema francesi dal 15 luglio)
  • Asa ga Kuru (True Mothers), di Naomi Kawase
  • Lovers Rock e Mangrove, di Steve McQueen (episodi antologici)
  • Druk (Another Round), di Thomas Vinterberg
  • ADN (DNA), di Maïwenn
  • Last Words, di Jonathan Nossiter
  • Heaven: To The Land of Happiness, di Im Sang-soo
  • El olvido que seremos, di Fernando Trueba
  • Peninsula, di Yeon Sang-ho
  • In the Dusk (Au crépuscule), di Sharunas Bartas
  • Des hommes, di Lucas Belvaux
  • The Real Thing, di Koji Fukada

I NUOVI ARRIVATI

  • Passion simple, di Danielle Arbid
  • A Good Man, di Marie-Castille Mention-Schaar
  • Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait, di Emmanuel Mouret
  • Souad, di Ayten Amin
  • Limbo, di Ben Sharrock
  • Rouge (Red Soil), di Farid Bentoumi
  • Sweat, di Magnus von Horn
  • Teddy, di Ludovic e Zoran Boukherma
  • February (Février), di Kamen Kalev
  • Ammonite, di Francis Lee
  • Un médecin de nuit, di Elie Wajeman
  • Enfant terrible, di Oskar Roehler
  • Nadia (Butterfly), di Pascal Plante
  • Here We Are, di Nir Bergman

FILM A EPISODI

  • Septet: The Story of Hongkong, d’Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam

PREMIERE

  • Falling, di Viggo Mortensen
  • Pleasure, di Ninja Thyberg
  • Slalom, di Charlène Favier
  • Casa de antiguidades (Memory House), di Joao Paulo Miranda Maria
  • Broken Keys (Fausse note), di Jimmy Keyrouz
  • Ibrahim, di Samir Guesmi
  • Beginning (Au commencement), di Dea Kulumbegashvili
  • Gagarine, di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
  • 16 printemps, di Suzanne Lindon
  • Vaurien, di Peter Dourountzis
  • Garçon chiffon, di Nicolas Maury
  • Si le vent tombe (Should The Wind Fall), di Nora Martirosyan
  • John and The Hole, di Pascual Sisto
  • Striding into The Wind (Courir au gré du vent), di Wei Shujun
  • The Death of Cinema and My Father Too (La Mort du cinéma et de mon père aussi), di Dani Rosenberg

FILM DOCUMENTARI

  • En route pour le milliard (The Billion Road), di Dieudo Hamadi
  • The Truffle Hunters, de Michael Dweck di Gregory Kershaw
  • 9 jours à Raqqa, di Xavier de Lauzanne

FILM COMMEDIE

  • Antoinette dans les Cévennes, di Caroline Vignal
  • Les Deux Alfred, di Bruno Podalydès
  • Un triomphe (The Big Hit), di Emmanuel Courcol
  • L’Origine du monde, di Laurent Lafitte
  • Le Discours, di Laurent Tirard

FILM D’ANIMAZIONE

  • Aya to Majo (Earwig and The Witch), di Goro Miyazaki
  • Flee, di Jonas Poher Rasmussen
  • Josep, di Aurel
  • Soul, di Pete Docter

Anche se la chiusura dei cinema va avanti ormai da tre mesi, questa selezione testimonia che il mondo del cinema è più vivo che mai e che è unico ed insostituibile”. Nella lettera pubblicata sul sito del festival un omaggio a Federico Fellini che quest’anno avrebbe spento ben cento candeline: “Durante i giorni del Festival di Cannes avremmo ripetuto le sue parole che Quentin Tarantino non manca mai di ricordare: Viva il cinema!”

Fonte: Festival di Cannes