Selva Nera II: intervista al co-fondatore Stefano Bovi

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stefano bovi
Stefano Bovi
Il co-fondatore del Selva Nera Stefano Bovi
In occasione della seconda edizione del Selva Nera International Fantastic Film Festival (24-25 novembre, qui tutte le info e il programma), abbiamo intervistato il co-fondatore della manifestazione Stefano Bovi.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Come nasce l’idea di organizzare il primo festival di cinema fantastico del Veneto?
Sia io che l’altro organizzatore, Massimo Bezzati, siamo amanti e cultori del cinema fantastico, ed è stata da questa comune passione che è nato il progetto di creare un festival per appassionati in un luogo in cui non c’era una grande tradizione di rassegne di cinema horror-fantastico. Io poi sono di Roma e sono cresciuto a pane, nutella e Fantafestival, che è lo storico festival di cinema fantastico di Roma dal 1981, e che ho frequentato fin dagli inizi degli anni 90. Massimo aveva esperienza come organizzatore di rassegne horror ed è un vero animale da palcoscenico che tiene bene in pugno la scena. Io ho esperienza come regista indipendente e scrittore di racconti di fantascienza e horror. Mescolate tutti questi splendidamente malsani ingredienti, aggiungeteci che siamo due folli, ed ecco che è nato il primo festival di cinema fantastico in Veneto totalmente indipendente!
Com’è andata la prima edizione nel 2017?
Molto bene, abbiamo avuto un’ottima affluenza di pubblico sia del posto ma anche da ogni parte d’Italia, che ha portato il suo entusiasmo e professionalità. Grande soddisfazione per tutti è stata la targa alla carriera assegnata al regista Andrea Marfori, che poi ha risposto con estrema disponibilità e professionalità alle domande dei nostri fans, dispensando utili consigli cinematografici. Un pubblico vario ma con una maggioranza di persone vere esperte del genere. Per quanto riguarda i film abbiamo avuto una massiccia presenza italiana ma anche opere provenienti dall’Argentina, dalla Russia e dell’Australia, e abbiamo esplorato diversi rami del genere fantastico, dall’horror estremo al thriller, dalla fantascienza al genere horror mockumentary, fino ad arrivare al thriller distopico.
Quali sono le difficoltà nell’organizzazione di un festival senza sponsor, patrocini e “padrini” vari?
Molte difficoltà, già organizzare un festival è una fatica ma essere totalmente indipendenti triplica la fatica. Ma la libertà di poter decidere senza avere nessun freno è una grande opportunità. Un’avventura organizzativa su cui ci si potrebbe fare un film di fantascienza.
La locandina del Selva Nera II, realizzata da Nicola Pattaro Pegg
Il premio al “Miglior Film” della prima edizione è andato al cult australiano “Cat sick blues”. Ci puoi parlare di questo film?
Cat sick blues di Dave Jackson è ormai considerato un vero e proprio cult movie in tutto il mondo, ha vinto premi in diversi festival e finalmente dovrebbe uscire in dvd in Italia. E’ un film horror estremo che racchiude diverse tematiche e le sviluppa bene e con profondità parlando di solitudine, del dolore della perdita del proprio animale di casa, del ruolo spietato che hanno i social al giorno d’oggi e della follia, con questo ragazzo con la maschera da gatto che uccide donne per compiere un rituale che farà rivivere il suo amato gatto. Il premio come “Miglior Film” al Selva Nera è stato ampiamente meritato. Come mi preme di segnalare i premi ai due film italiani, Il caso Anna Mancini di Diego Carli che ha preso il premio del pubblico terrorizzando gli spettatori. Mentre quello che è stato da qualcuno definito il primo “Xeno-horror” italiano, Sangue misto, opera horror ad episodi ognuno con una etnia diversa presente in Italia, si è aggiudicato il premio al film più originale e innovativo.
Il Selva Nera, pur essendo un festival internazionale, dà molta importanza anche alle opere nostrane, sia di corti che di lungometraggi. La vostra attenzione al panorama indie italiano sarà confermata anche per i prossimi anni?
Come festival aspiriamo ad essere sempre più internazionali, ma certamente la nostra attenzione sarà anche focalizzata sul cinema italiano, dove naturalmente l’offerta sarà supportata da opere valide e interessanti, che tra mille difficoltà sta cercando di risollevarsi e in alcuni casi ci sta riuscendo. Quindi interesse ad ampio raggio, dal film con dietro una produzione importante fino al corto indipendente fatto con tanto sangue, sudore e passione, perché in molti casi bisogna essere veramente dei pazzi per andare ad avventurarsi nella realizzazione di un film horror italiano. E noi del Selva Nera amiamo questo tipo di follia.
La locandina del film australiano Cat sick blues
La lista dei film in concorso per il 2018 sembra essere di altissima qualità. Ci puoi parlare, brevemente, dei lungometraggi in gara?
Svezia, Spagna, Colombia, USA, Portorico, Germania, Finlandia, Francia, Australia e naturalmente l’Italia sono le nazioni presente al Selva Nera 2018 tra film e cortometraggi, con una copertura di generi che va dall’horror in tutte le sue derivazioni come l’horror d’atmosfera a quello splatter, dalla commedia nera che si alterna col fantastico al dramma sociale che sfocia nell’horror fino al dramma post apocalittico e il fantahorror. Otto film in concorso. Il fanta-horror avventuroso, che batte bandiera degli Stati Uniti, How to save us, girato nella splendida natura della Tasmania, vero manuale di sopravvivenza a presenze demoniache. Il dramma post apocalittico Cord, nato dall’unione di tre nazioni, già vincitore in diversi festival e che non mancherà di disturbare con la sua atmosfera claustrofobica. La commedia nera Matar a Dios, che nella miglior tradizione del cinema surreale assurdo parla proprio di quello che è scritto nel titolo, ed è un film che sta vincendo premi in tutti i festival del mondo.
La Roma criminale di 42-66 Le origini del male, violentissimo per gli amanti dello splatter. Così come il folle finlandese Bunny the killer thing, che però alterna scene sanguinolente ad altre da commedia con le gesta nei boschi nordici dell’uomo-coniglio. O un dramma ambientato in una scuola che sembra essere un incubo raggruppando varie personalità pronte ad esplodere: tutto questo nell’italiano Zooschool. E ancora gli episodi tra grottesco e sociale dell’indipendente Racconti fantastici. O il fantathriller Il demone di Laplace, altra opera che sta vincendo premi in tutto il mondo, con una splendida fotografia in bianco e nero e un’ingegnosa trama, ed è stato definito dalla stampa estera come un sorprendente horror matematico. Anche i cortometraggi non saranno da meno, tra maledizioni sanguinarie nella giungla nel colombiano Niño Cruz, o come la questione migranti vista in versione fantascientifico-distopica di Il demone dell’acqua, lo scontro tra culti pagani e cristiani nel medioevale svedese The silent god, come il fantastico che si fonde con il romanticismo dark di The eternal cycle of the life, fino ad una ragazza che entra nel quadro di Goya “Il sabba delle streghe” nel surreale portoricano Aquellare Guisado, o la commedia horror con mostriciattoli Fricozoid, e molti altri…
L’ospite principale dell’edizione 2018 sarà Ivan Zuccon…
Un grande regista, siamo orgogliosi di dare il premio alla carriera a lui. Quello che ha fatto è sotto gli occhi di tutti, ed è riuscito con le sue opere a rendere vivo lo spirito di Lovecraft, penso ad ottimi film come La casa sfuggita e Colour from the dark. Sarà bello vederlo rispondere alle domande dei nostri appassionati!
La guest star della seconda edizione del Festival, Ivan Zuccon
Quest’anno ci sarà un’altra grossa novità: la partnership con CineAvatar.
Una grande novità che non mancherà di aumentare il livello del Selva Nera questa alleanza con il sito CineAvatar. E permetterà una maggiore diffusione di questa splendida avventura in un modo ancora più concreto e visibile.
Hai voglia di fare un piccolo appello/invito al pubblico di venire alla seconda edizione del Selva Nera International Fantastic Film Festival?
Credo che nella vita più che gli spot parlano i fatti, e quello che abbiamo creato io e Massimo Bezzati è reale, concreto e sotto gli occhi di tutti, come è reale il passaparola entusiasta tra gli appassionati e la grande considerazione che ci hanno dato i registi, produttori e uffici vendite stranieri e italiani nel fornire le loro opere ad un festival indipendente come il nostro. Il Selva nera vuole, è e sarà sempre un ritrovo di veri appassionati, una casa (infestata) per tutti gli amanti di questo splendido genere che è il cinema fantastico!
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