Nonostante di Valerio Mastandrea, che inaugura la sezione Orizzonti dell’81° Mostra del Cinema di Venezia, è un malinconico ritratto della paura di vivere.
Di cosa parla Nonostante?
Un uomo (Valerio Mastandrea) trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere. La preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, che non accetta nulla di quella condizione, soprattutto le regole non scritte.
Il risveglio come metafora di morte
Mastandrea non si domanda cosa c’è dopo la morte, ma si interroga più sulla paura dell’ignoto che la morte porta con sé. Nel racconto l’esperienza della morte, o meglio di quello che è un limbo tra vita è morte, diventa il quotidiano e il vero timore è il risveglio; abbandonare la propria situazione di immobilità verso l’una o l’altra possibilità è il punto focale della trama.
La storia, originale e mesta, tratta il ritorno alla vita e la morte alla stessa maniera, alla stregua di passaggi necessari che richiedono un prezzo da pagare: i ricordi. La paura di dimenticare e di essere privati dei propri ricordi, sia quelli reali e tangibili sia quelli vissuti nel passaggio, è il cuore della narrazione.
C’è sempre la morte in un film in cui si parla di vita e non si possono prescindere l’una dall’altra e nonostante la metafora sia chiara, il film compie un ulteriore passaggio nella direzione più vitale dell’esperienza umana: l’amore.
Oltre ogni limite
Mastandrea esorcizza la morte attraverso l’amore. La sua opera mette in scena una storia d’amore capace di trascendere ogni limite, anche quello terreno. Parlare d’amore, in ogni sua forma, è spesso un azzardo perché il rischio di incorrere in un quadro banale è dietro l’angolo, ma il regista trova qui una chiave inaspettata.
Valerio Mastandrea dirige un film sincero sulla fragilità umana e mette in scena il bisogno di affrontare la morte mettendola in scena in una metafora gentile. Il soffio di vento, le folate violente che spingono i protagonisti ad andare oltre, a lasciare la vita terrena, sono solo alcune delle immagini allegoriche disseminate nel racconto che lo rendono avvolgente e autentico.
Com’è Nonostante?
Una storia drammatica, ma con una spinta emozionale toccante e malinconica. Attraverso l’immobilità dei personaggi, in uno scenario metafora della paura del rischio, Mastandrea muove i suoi personaggi con coraggio, facendoli esporre ai rischi dell’esistenza umana.
Per ricordare che nonostante la paura di certi stati stagnanti la vita trova sempre la strada per stupirci. Nonostante la morte, la vita e l’amore meritano di essere vissute.
Nonostante tutto.
Foto: La Biennale di Venezia