Dopo la presentazione all’ultima Festa del Cinema di Roma, arriva nelle sale il ritratto intimo di Luigi Pirandello in Eterno Visionario di Michele Placido.

Di cosa parla Eterno Visionario?

Luigi Pirandello (Fabrizio Bentivoglio), alla vigilia del conferimento del Premio Nobel per la letteratura nel 1934, intraprende un viaggio in treno verso Stoccolma. Questo viaggio si trasforma in una riflessione sulle persone e sugli eventi che hanno plasmato la sua arte e la sua vita personale.

Il lato intimo di Pirandello

Ciascuno di noi si crede uno ma non è vero: è tanti, signore, tanti, secondo tutte le possibilità d’essere che sono in noi.
Scriveva così Luigi Pirandello nella sua opera Sei personaggi in cerca di autore e Michele Placido sembra voler ricalcare queste parole nella narrativa filmica. Per Placido la storia di Pirandello diventa un caleidoscopio di esperienze che hanno plasmato la figura dell’uomo e dell’artista.

La vita di Pirandello diventa un’esperienza intensa condotta sotto lo sguardo dello stesso protagonista e dei personaggi che lo circondano rimanendo però una prospettiva intima e riservata.
Eterno Visionario sceglie un punto di vista introspettivo, con la storia di Pirandello focalizzata sulla sua visione diretta in un misto di memoria ed estro artistico. Il Pirandello di Michele Placido diventa inaffidabile come narratore, ma lascia spazio alla propria intimità familiare e artistica. Giocano qui un ruolo essenziali i legami che lo stesso protanostista riporta alla mente. Da un lato le donne della sua vita, la moglie Maria Antonietta Portulano (Valeris Bruni Tedeschi assolutamente eccezionale) e la sua musa ispiratrice Marta Abba (Federica Vincenti), mentre dall’altro i figli (Aurora Giovinazzo, Giancarlo Commare e Michelangelo Placido sono un trio di bravissimi interpreti) e il rapporto spesso distante e conflittuale.

eterno visionario recensione
Foto © FEDERICA DI BENEDETTO

Un cinema carnale

Eterno Visionario è un film di corpi vibranti. I personaggi, così come nella vita, esprimono loro stessi e le loro emozioni con tutta la loro carne; si agitano sul palcoscenico, si scontrano, si trasformano sfiorandosi e toccandosi come in una vera pièce teatrale. La vita sul palcoscenico si confonde con quella reale diventando una cosa sola nella mente e nei ricordi del drammaturgo.

La genesi della messa in scena di Sei personaggi in cerca di autore diventa così il pretesto metaforico per raccontare quella che è la verità di Pirandello sulla sua poetica e sulla propria vita personale.

In una danza incessante, in cui si può ammirare una bellissima fotografia e una regia aggraziata e gentile, i demoni di Pirandello si nutrono delle migliori manifestazioni del suo genio con grande bellezza e, a volte, impietosa bestialità. Un cinema carnale che si muove tra le pieghe più oscure dell’animo umano.

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Foto © FEDERICA DI BENEDETTO

Com’è il film?

Mi piacerebbe credere che questo premio sia stato conferito non tanto alla perizia dello scrittore, che è sempre irrilevante, quanto alla sincerità umana del mio lavoro.
Nel Pirandello portato sullo schermo da Fabrizio Bentivoglio, quasi irriconoscibile e ispirato, ci sono le sfumature più viscerali dell’uomo: passione, amore, dolore, fallimento, devozione che mettono a nudo l’uomo dietro l’autore. Il film di Placido offre una rappresentazione delle sfide personali e dei traguardi professionali del drammaturgo, rendendo Pirandello abbordabile anche a chi non conosce le sua opere.

Un film coraggioso capace di emozionare per la sua purezza di intenti e spirito. Un esempio di un cinema senza tempo che parla ai cuori di chi è capace di ascoltare con la propria pancia.

REVIEW OVERVIEW
Regia
Sceneggiatura
Fotografia
Montaggio
Colonna sonora
Interpretazioni
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Michela Vasini
Procrastinatrice seriale, produttrice di film mentali e l'"amica simpatica" della protagonista. Amo il buio della sala cinematografica, ma non disdegno anche un bel film sul divano in un pomeriggio piovoso. Sono alla continua ricerca degli ingredienti necessari a rendere speciale ogni giornata; energie positive, dei buoni amici e un buon sonno. Me and karma vibe like that
eterno-visionario-la-recensione-del-film-di-michele-placidoIl film di Michele Placido offre una rappresentazione delle sfide personali e dei traguardi professionali del drammaturgo, rendendo Luigi Pirandello abbordabile anche a chi non conosce le sua opere. Un film coraggioso capace di emozionare per la sua purezza di intenti e spirito. Un esempio di un cinema senza tempo che parla ai cuori di chi è capace di ascoltare con la propria pancia.