Colin Trevorrow parla dell’impatto de Il Regno Distrutto su Jurassic World 3

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Colin Trevorrow
Colin Trevorrow
Il regista di Jurassic World e Jurassic World 3 Colin Trevorrow
Jurassic World: Il Regno Distrutto sta dominando la classifica degli incassi in tutto il mondo. Anche negli USA ha raccolto quasi 150 milioni di dollari nel weekend inaugurale, oltre le più alte previsioni.
A questo punto è davvero ora di pensare al terzo capitolo della saga (già comunque previsto per giugno 2021): in una lunga intervista a Entertainment Weekly, Colin Trevorrow ha accennato quali saranno i temi del film conclusivo di questa seconda trilogia giurassica.
Sceneggiatore dei tre capitoli e regista di Jurassic World nel 2015, Trevorrow ha prodotto Il Regno Distrutto e tornerà dietro la macchina da presa per il gran finale.
Dopo gli eventi dirompenti del film di J.A. Bayona (di cui abbiamo parlato qui) ci troviamo davanti a uno scenario inedito.
Non sarà una storia incentrata su un’invasione di dinosauri, ma un racconto focalizzato sul loro ruolo nel mondo. Volevamo che questa tecnologia, il potere genetico, fosse alla portata di tutti alla fine del film. Quello che suggeriamo è che non solo sono stati liberati quegli animali che abbiamo visto in gabbia, ma anche che l’abilità di creare questi animali è andata oltre alla sfera del nostro amico Dr. Wu. Il fatto che ogni tecnologia, come quella nucleare, sia alla portata di tutti mi spaventa.
Ma in quale direzione andrà il terzo capitolo? In precedenza, Trevorrow ha detto che ogni parte della nuova trilogia avrebbe avuto uno stile diverso. Se Jurassic World era principalmente un film d’avventura, Il Regno Distrutto verte su atmosfere più cupe e inquietanti. La conclusione dovrebbe invece essere più nelle corde del primo Jurassic Park:
L’intenzione è quella di tornare alle radici della scienza e della paleontologia, è qualcosa a cui tengo molto. Ci sono momenti in questi due film con scene alla Jurassic Park: persone che dibattono dell’etica e della morale della scienza. Hanno un loro posto. Ma la fortuna è avere un franchise che i bambini amano e che si basa sulla scienza: questi animali sono esistiti veramente. Credo che abbiamo costruito un “impero da popcorn” abbastanza grande da poter introdurre seriamente alcuni temi e idee per assicurarci che i bambini riconoscano che la scienza è reale, i dinosauri sono reali, che non ci siamo inventati tutto.
Uno dei punti di maggior rottura col passato è costituito dal personaggio di Maisie Lockwood.
La bambina, che si rivela essere un clone della figlia del magnate interpretato da James Cromwell, rappresenta una pietra miliare nella storyline della saga.
Siamo molto più vicini a clonare un umano che non un dinosauro. Mi sembrava un salto molto più piccolo da fare rispetto al resto.
Barbra Streisand di recente ha fatto clonare il suo cane. Che cosa può aver motivato tale scelta? Lo ha fatto per il suo amore nei suoi confronti. Un personaggio che ha avuto un amore così grande, ha subìto una tale perdita ed è incapace di andare avanti è qualcosa che tutti possiamo comprendere. L’idea di riportare qualcuno indietro in quel modo è emotivamente radicata all’interno di un concetto universale.
Il regista e sceneggiatore ha confermato anche che la parentesi del Dr. Wu non è conclusa e non è da escludere che nell’ultimo film ci sia il ritorno di altri personaggi storici della saga.
Infine, aggiunge che quello a cui stiamo assistendo è un arco narrativo ragionato fin dalle prime bozze di Jurassic World e si dice fiducioso che il pubblico ne colga i risvolti e lo segua fino in fondo.
Non resta che aspettare il 2021 per vedere il culmine delle ormai globali vicende partite 25 anni fa con Jurassic Park!