Dietro la macchina da presa ci sarà sempre Mel Gibson, che ha annunciato anche il titolo del film: The Resurrection.
Nella sua ultima intervista rilasciata per MovieWeb, lo sceneggiatore Randall Wallace ha confermato la realizzazione del sequel de La passione di Cristo.
Wallace ha rivelato al magazine statunitense che il progetto è già in pre-produzione e che l’uscita sarebbe prevista per il 2021.
A distanza di ben sedici anni dall’uscita de La Passione di Cristo, Mel Gibson tornerà a dirigere Jim Caviezel nei panni di Gesù. L’attore aveva annunciato il suo interessamento già nel 2018.
Ecco un piccolo estratto dall’intervista di Randall Wallace:
“Ne abbiamo discusso a lungo. Al college la mia specializzazione era religione e dopo ho frequentato il seminario per un anno. I miei studi si sono focalizzati proprio sulla resurrezione. Sarà come l’Everest del cinema e ne stiamo parlando molto. Si tratta di un progetto che vale parecchio dunque per ora ce lo teniamo stretto”.
La passione di Cristo del 2004 incassò ben 612 milioni di dollari e fu candidato a tre Premi Oscar. Acclamato in tutto il mondo, fece anche discutere per le sequenze forti della tortura e della crocifissione, messe in scena senza alcuna censura.
In queste ore il regista e attore è nell’occhio del ciclone dopo le accuse di antisemitismo da parte di Winona Ryder, risalenti a 25 anni fa. All’epoca dei fatti, stando a quanto ha dichiarato al Sunday Times, la Ryder e Gibson erano allo stesso party, quando, sotto gli effetti dell’alcool, il premio Oscar se ne uscì con frasi omofobe rivolte a uno degli invitati (gay dichiarato) e grande amico dell’attrice; la serata proseguì con l’alterato Mel che si rivolse a lei con il termine dispregiativo “Oven Dodger”, che rimanda al tempo dei forni crematori simbolo della viltà umana del secolo scorso.
I “corn dodger” sono dei bastoncini di mais e pane che vengono cucinati in padella oppure al forno. “Oven Dodger” può essere quindi tradotto come “bastoncini di ebrei fritti al forno”.
Per Mel non è la prima volta che riceve accuse del genere e che appare in pubblico ubriaco, ma questa volta Netflix ha preso dei provvedimenti. I vertici della piattaforma streaming hanno assicurato che non doppierà più Rocky Bulboa nel sequel di Galline in Fuga, film animato del 2000.
Tutto questo caos mediatico farà arenare il progetto? Staremo a vedere.