In previsione del nuovo Dpcm che potrebbe sancire la chiusura dei cinema sul territorio italiano, si sono accesi i focolai di protesta di tutti gli addetti ai lavori con l’hashtag #NonChiudeteIcinema

La conferenza stampa di Giuseppe Conte di sabato, che avrebbe dovuto illustrare l’ennesimo Dpcm, è slittata a domenica. Nel frattempo la bozza trapelata sul web prevede l’ennesima stoccata al settore Cinema, in particolare quello delle sale cinematografiche.

IL DCPM:

“Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto“.

Questo significherebbe (il condizionale e d’obbligo) l’ennesimo trauma a questo settore, già ferito come tanti altri dalla pandemia che in Italia ha avuto un picco elevato nelle ultime settimane. Tuttavia, in mezzo a dati così sconfortanti l’incidenza dei contagi nella sale è pari a zero, con controlli rigidi e protocolli di sicurezza che si stanno dimostrando efficaci.

Al di là del settore Cinema, il problema è molto più serio e il rischio di un rivolta sociale è plausibile, come ha dichiarato Ranieri Guerra, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha parlato di rivolte armate.

Le persone sono state sfinite dai tre mesi di lockdown. Purtroppo poi in estate hanno abbassato troppo la guardia incoraggiate anche da colleghi che non capisco bene che lavoro facciano. Adesso bisogna, però, fare anche una valutazione sullo stato di salute mentale di tutti e dei nostri figli“.

Restiamo in attesa della conferenza stampa e rinnoviamo la massima solidarietà alla filiera al grido di #nonchiudeteicinema.