La domenica delle Giornate degli Autori mette di nuovo al centro il femminile in tante sue sfumature. Dal Guatemala di Jayro Bustamante arriva La Llorona, film in concorso che porta sugli schermi del Lido un mito ancestrale di molte culture sudamericane: un lamento che viene da un al di là nascosto nella coscienza stessa dei protagonisti. Il plot si muove tra la cronaca politica e il ritratto storico di un Paese tra i più maltrattati del mondo, il dramma di un genocidio della comunità Maya e le donne che si muovono all’interno del racconto mentre loro stesse lo compongono. Bustamante è uno dei registi più interessanti di questa generazione di autori sudamericani. Si è formato tra il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e Parigi e ha lavorato negli Stati Uniti prima di tornare in Guatemala, dove ha aperto il primo cinema del paese che si dedica alla programmazione di film indipendenti.

Non mi vergogno di venire a raccontarvi quello che vi ho appena detto. Spero che voi non vi vergognate di fare giustizia” recita una donna Maya davanti ai giudici in una delle scene chiave del film. Un messaggio forte quello di Bustamante che attraverso il realismo magico del suo film racconta una storia terrificante e a suo modo trasversale al giorno d’oggi.

Anche l’americano Burning Cane di Phillip Youmans racconta la storia di una donna profondamente religiosa che lotta per conciliare la sua fede e l’amore che prova per il figlio alcolizzato e per un predicatore travagliato. Il film di Youmans, tra gli Eventi Speciali, rinnova la collaborazione delle Giornate con il Tribeca Film Festival.

Domani tornano gli appuntamenti di Miu Miu Women’s Tales la cui essenza è come sempre la ricerca sulle complessità e sulle contraddizioni del mondo contemporaneo, viste dalla prospettiva  femminile. Questo sguardo curioso, critico e celebrativo definisce i temi e le ospiti riunite per tre giornate molto speciali. Si comincia con le registe dei corti Shako Mako (#17, diretto da Hailey Gates) e Brigitte (#18 di Lynne Ramsay). Si prosegue, nei giorni successivi, con un ricco programma di conversazioni con alcune delle donne più interessanti dell’arte e del cinema.

Il film di Bustamante – dice Giorgoio Gosetti, direttore delle Giornate – è un pugno nello stomaco che trova nella magia la migliore espressione per raccontare una storia tristemente vera che solo così può essere digerita. Un film con l’anima del Sudamerica e il respiro di un cinema internazionale. Bustamante, come le registe dei corti di Miu Miu e dell’americano Burning Cane,nella nostra programmazione portano la bellezza femminile su un altro livello, lontano dagli stereotipi, la rivelano nella coscienza, nel coraggio e nella determinazione di queste straordinarie protagoniste.”

Ma la bellezza la ritroviamo anche nella poesia con la quale si chiude la quinta delle Giornate degli Autori, con un appuntamento alla Villa per ricordare insieme Giorgio Pressburger grazie al film La Legge degli Spazi Bianchi di Mauro Caputo, che porta sullo schermo un racconto dello scrittore. “La Legge degli Spazi Bianchi conclude quel viaggio intrapreso con Giorgio Pressburger– dice Caputo – un percorso difficile perché controcorrente. Il film analizza i misteri più profondi che da sempre affascinano e spaventano l’uomo, alla perenne ricerca del significato e del senso della vita.”