Disney Plus inserirà un disclaimer per “contenuti razzisti” nei suoi classici d’animazione “Dumbo”, “Peter Pan” e “Gli Aristogatti”

Galeotto fu il caso “Via Col Vento” di HBO Max di qualche mese fa: da allora si è propagata senza freni una campagna di washing etico che è arrivata fino alla The Walt Disney Company, in particolare alla piattaforma Disney Plus e il suo ricco catalogo di grandi classici.

Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo riconoscerlo, imparare da esso e andare avanti insieme per creare un domani che oggi possiamo solo sognare.

Con il manifesto riportato qui sopra, Disney vuole salvaguardarsi dagli stereotipi del passato dei suoi film, figli di una cultura non così lontana quanto spereremmo, con l’inserimento di un disclaimer prima della visione di Dumbo, Le Avventure di Peter Pan e Gli Aristogatti che avverte gli spettatori dei contenuti stereotipati.

Questo programma comprende delle rappresentazioni negative e/o maltrattamenti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati in passato e lo sono anche ora. Piuttosto che rimuovere questo contenuto vogliamo ammettere l’impatto negativo, imparare dagli errori compiuti e dare vita a una conversazione utile a creare un futuro maggiormente inclusivo insieme. Disney si impegna a creare storie con tematiche in grado di ispirare e riflettere la ricca diversità dell’esperienza umana intorno al mondo“,

Walt Disney invita gli spettatori ad informarsi, approfondendo questi aspetti sul sito StoriesMatter.

DUMBO (1941)

I corvi e il numero musicale rendono omaggio agli spettacoli di menestrelli razzisti, dove gli interpreti bianchi con le facce annerite e gli abiti stracciati imitavano e ridicolizzavano gli africani schiavizzati nelle piantagioni del Sud. Il leader del gruppo di Dumbo è Jim Crow (parodia dell’omonimo emblema della discriminazione razziale), che condivide il nome delle leggi che hanno imposto la segregazione razziale negli Stati Uniti meridionali. In “The Song of the Roustabouts”, i lavoratori neri senza volto si affannano a scrivere testi offensivi come “Quando riceviamo la nostra paga, buttiamo via tutti i nostri soldi”.

LE AVVENTURE DI PETER PAN (1953)

Il film ritrae i Nativi in un modo stereotipato che non riflette né la diversità dei Nativi né le loro autentiche tradizioni culturali. Li sentiamo parlare un linguaggio incomprensibile e si riferisce a loro come “pellerossa”, un termine volutamente offensivo. Peter e i Bambini Sperduti si mettono a ballare, indossando copricapi e altri tropi esagerati, una forma di derisione e di appropriazione della cultura e dell’immaginario dei Nativi.

GLI ARISTOGATTI (1970)

Il gatto è raffigurato come una caricatura razzista dei popoli dell’Asia orientale con tratti stereotipati esagerati come occhi obliqui e denti da cerbiatto. Canta in un pessimo inglese , con la voce di un attore bianco, e suona il pianoforte con le bacchette. Questa rappresentazione rafforza lo stereotipo dello “straniero”, mentre il film presenta anche testi che si fanno beffe della lingua e della cultura cinese come “Shanghai, Hong Kong, Egg Foo Young. Fortune cookie always wrong”.

Fonte: The Walt Disney Company