Alla vigilia di quella che sarebbe dovuta essere la data d’inizio della 73a edizione del Festival di Cannes, il delegato generale Thierry Fremaux ha voluto renderci partecipi dell’attuale situazione in cui versa l’organizzazione dell’evento.
Secondo il parere di Fremaux, una versione autunnale “dal vivo” della kermesse sarebbe al momento impossibile da concretizzare:
“In queste circostanze, è difficile immaginare un’edizione fisica di Cannes 2020, così dovremo fare qualcosa di diverso. Un festival è una festa collettiva, uno spettacolo che mette insieme un pubblico in una precisa location, in questo caso la Croisette, in presenza di migliaia di persone. È chiaro a tutti che questo non potrà accadere quest’anno. Il Festival di Cannes è per natura un’istituzione globalizzata, non può evitare di essere una vittima allo stesso modo delle altre attività.”
In attesa che, durante il mese di giugno, venga rivelata una lista di pellicole “non in concorso” appartenenti alla Selezione Ufficiale, Fremaux ha voluto aggiungere che alcuni dei film più attesi potrebbero con molta probabilità debuttare altrove:
“La cosa fondamentale è supportare i film, piuttosto che pensare ai nostri interessi. Il film di Wes Anderson [The French Dispatch], che abbiamo visto e apprezzato già lo scorso dicembre, avrebbe dovuto esordire a Cannes e ne siamo orgogliosi. Lo stesso vale per il nuovo film di Nanni Moretti [Tre Piani]. Se decideranno di andare da qualche altra parte, sarò molto felice per loro. La cosa essenziale è che vengano visti dal maggior numero di persone possibile. Questi due film sono fantastici, così come lo è anche Soul di Pete Docter.”
Come già vi abbiamo anticipato, rimane ancora viva la possibilità di una collaborazione speciale tra Cannes e altri importanti festival del panorama internazionale (Venezia, Toronto, ecc).
Non resta che attendere ulteriori sviluppi!
Fonte: Screen International
