Le notizie non si potranno più stampare, ma si possono leggere“. E così l’inchiostro prende vita, si mescola al respiro di una bocca che parla, modellandosi in mondi intessuti di cronaca e verità, per poi impossessarsi della mente di chi ascolta. È una favola che parla di realtà, Notizie dal mondo (disponibile su Netflix) ritrovando negli occhi oceano della propria protagonista, il corso di fiume di parole bloccato dal silenzio di chi non si capisce linguisticamente, ma comunica con il martellante battito universale del cuore.

Paul Greengrass con la sua ultima opera (tratta da un romanzo del 2016 di Pauletta Jiles) cuce perfettamente un risarcimento simbolico dei deboli sul corpo di un Tom Hanks sempre capace di restituire lo sconvolgimento emotivo dei propri eroi positivi con il peso di uno sguardo, o la complessità di una singola espressione. Messaggero terrestre, cantore di brutalità e cronache curiose, Kidd non è un giornalista e tantomeno un semplice lettore; è un Ermes svestitosi della sua essenza divina, un divulgatore fatto di carne e sangue in grado di capire il malcontento della popolazione del sud, edulcorando e livellando i loro istinti selvaggi. Il peregrinare itinerante di Kidd nei piccoli paesi di un’America ancora ferita dalla Guerra civile, lascerà però spazio a una nuova missione personale, quando lungo la sua strada i suoi occhi restituenti fette di vita sotto forma di inchiostro, si imbattono in quelli azzurri e impauriti di Johanna, orfana di una famiglia di coloni tedeschi sterminati dai Kiowa, e unica sopravvissuta a un attacco ai danni della propria tribù adottiva. Per un uomo che narra il mondo infondendolo di verità, scorre in lui un senso di giustizia che nessuna notte potrà coprire, o gocce di memoria bagnare. Il percorso da seguire è una linea, la stessa che separa la Terra dal cielo e che dispone le parole su un foglio di un quotidiano. Ma quella stessa linea si può fare ora circolare, tratto perfetto che unisce il mondo con i propri emisferi, prendendo per mano i propri protagonisti e abbracciarli, nell’orbita di un giro adrenalinico su se stessi da cui usciranno uguali e diversi, cambiati ma coerenti con la propria morale. Ma una linea che non si vuole piegare alle brutture del mondo può farsi anche curva improvvisa e pericolosa; è una curva che porta fuori strada, fa male, ricopre di sangue, ma solo per far rialzare i propri protagonisti più forti di prima, togliere il velo di Maya che ricopre la loro vista, e sussurrare alle loro menti i ricordi di un passato da ricordare per scaraventarli in un nuovo futuro. E così, nel corso di un cammino destinato a tramutarsi in un arco di trasformazione e catarsi, gli eventi impressi su pagine consumate come gli occhi di Jefferson Kyle Kidd, diventano ora piccoli puntini di sospensione se paragonati alla complessità di sguardi adombrati da fantasmi di un passato pronto a chiedere il conto. In questa giostra adrenalinica, lanciata a una velocità solo apparentemente distesa, i colori della terra arida si riflettono sui vestiti, i capelli, la pelle candida di questa giovane ragazza strappata da una famiglia che non ricorda, e alla ricerca di un futuro che non sperava e che non sente proprio.

Per una ragazza orfana due volte, senza casa, né certezze, è il mondo circostante, selvaggio come la sua indole pronta a piegarsi dinnanzi la bontà di Kidd, la sua dimora prediletta. Un’unione esacerbata da un mimetismo estetico di capelli color grano, occhi color cielo, e vestiti color terra. Una figura camaleontica, quella di Johanna, che riflette in sé, come uno specchio in carne e ossa, l’ambiente che la circonda e la modella, sussurrandole all’orecchio istinti e pensieri imbevuti di racconti e parole, addolciti ora da uno sguardo paterno. L’occhio artificiale di Greengrass si adatta alle emozioni dei suoi personaggi, traducendoli sotto forma di inquadrature cinematografiche. Così come la regia, anche la fotografia risponde all’umore del momento come un alito di vita tradotto in linguaggio cromatico. Il regista abbraccia così gli stilemi archetipici del genere Western, tra piani ampi, campi lunghi e lunghissimi abbigliati di colori terrosi con tratti cromatici che omaggiano la pittura di Vermeer tra interni notturni illuminati da lampade a olio, e un trionfo di blu nella notte che abbraccia il rosa dell’alba. Sarà solo nel momento in cui il rapporto tra Kidd e Johanna si farà più stretto, che anche le inquadrature si ristringeranno, unendo i due tra i confini di uno stesso frame.

Notizie dal mondo

Beve dal calice dei film di John Ford (l’uscio che si fa doppio schermo è lo stessa che incornicia la scena madre di Sentieri Selvaggi), con un sorso de Il grinta dei fratelli Coen (si pensi alla scena del conflitto a fuoco con i banditi che vogliono rapire Johanna) Paul Greengrass, e lo fa senza nascondersi, ma con un inchino reverenziale, di un passato cinematografico che modella il presente, proprio come il passato della protagonista torna a galla, segnando il cammino terroso di un “qui e adesso” su cui lasciare correre le ruote di una carrozza. Se le immagini e i personaggi vengono prelevati in prestito altrove, rubati ad altri luoghi di produzione che (pre)esistono e circolano nell’immaginario collettivo, Greengrass aggiunge a ognuno di loro una componente metaforica e simbolica che va a sottolineare ed esacerbare la natura del personaggio, soprattutto dal punto di vista etico e morale.

Le ombre avvolgono, nel buio della notte, volti nefasti e diabolici, mentre i cappelli adombrano i loro visi luciferini. La figura innocente di Tom Hanks, traghettatore di parole infuse di verità è al contrario pulita, senza macchia, illuminata a tutto tondo; a sporcare i suoi occhi espressivi, pieni di sentimenti ed emozioni mai represse, sono strisce di sangue fresco o rappreso, segno di un sacrificio pronto a consumarsi in nome della giustizia, della verità, la stessa che intesse le parole sulle pagine di un quotidiano che è pronto ogni sera a leggere a un uditorio curioso.

È un focolaio domestico attorno a cui ritrovarsi in attesa delle favole della buonanotte vestite da notizie dal mondo, il film di Greengrass. Una favola di riscatto, di bambini divenuti troppo presto grandi, e grandi che tengono accesa quella fiammella di speranza e innocenza tipica dei bambini. Poetico, dinamico quanto basta e commovente, Notizie dal mondo è un legame stretto e sincero tra l’uomo adulto e quel suo fanciullino interiore rievocato da quel cognome parlante “Kidd”, “bambino”, che sa di desiderio di leggere storie, far scoprire nuovi mondi ancorandosi alla realtà, e allo stesso tempo elevarsi a divenire l’eroe buono della propria storia, esorcizzando i fantasmi dei campi di guerra, e salvando chi, come lui, scappa dalle braccia di un passato che lo chiama sé, e da cui fuggire, verso nuovi mondi, nuove terre, nuove notizie da leggere e far proprie.