Abbiamo intervistato il produttore Sergio Romoli.
Ecco cosa ci ha raccontato!

Buongiorno Sergio! Come e quando nasce la tua grande passione per il cinema?

La passione penso che era da sempre dentro di me, poi circa tre anni fa una folgorazione quasi casuale ha fatto accendere una luce in me. E’ come se avessi acceso le luci di un cinema…mi ha portato ad entusiasmarmi e dedicarmi ad esso.

Parliamo subito di “Abisso nero” di Ronald Russo, un horror che presto verrà presentato al Fantafestival. Come nasce il progetto? Che tipo di iter produttivo ha avuto?

Incontrando Ronald Russo tramite amicizie comuni si è partiti da un progetto basico, nato in altra produzione, per evolversi portando una storia in una situazione molto simile a ciò che stiamo vivendo, quasi come precursori del Covid post-pandemia, con all’interno una storia di amore che vince su tutto.

 

sergio romoli

Sei stato production manager dell’action “Malevolens” e  hai dato una mano sul set di “Hard Night Falling” di Giorgio Bruno, con il grande Dolph Lundgren…

Si, un rapporto creatosi con Dolph Lundgren mi ha permesso di seguire diversi progetti dove c’è stata la sua presenza in Italia. Posso affermare che con lui c’è stata la vera esplosione della passione nel mondo del cinema che mi ha portato a vivere situazioni di produzione, soprattutto al di fuori dei confini Italiani, tanto da creare una società di produzione in Romania.

Sei executive producer di un film attualmente in post-produzione, “Il pendolo” di Aureliano Amadei. Ci puoi raccontare qualcosa di questo progetto?

Progetto bellissimo sull’integrazione interraziale, che al momento ha uno stallo di lavorazione.

Ci puoi descrivere nei dettagli il tuo mestiere, ritenuto da molti duro ma allo stesso tempo affascinante?

Domanda particolarmente affascinante…duro decisamente si, molto accattivante. Bisogna dire che questo mestiere, malgrado oggi, sia una vera e propria industria. E’ un ambiente dove si utilizzann e si mescolano arti e mestieri più o meno evoluti, dove l’intuizione e l’ingegno posso, come la musica, modificare e creare idee, trasmettere, come un libro, emozioni e portare dal passato a un presunto futuro, creando un mondo momentaneo dove Maestri del cinema preparano gli apprendisti nel proseguo di un mestiere che sfocia in arte…

Quali sono i tuoi film e generi cinematografici preferiti?

Io prediligo film d’azione con un’anima: “Braveheart”, “Guerre stellari”, e cosi via…

Ci puoi elencare i film italiani che hai amato di più?

In questo caso mi riferisco ad attori o a generi. La mia infanzia è legata alla vicinanza di mio padre, che mi coinvolgeva con il western: Sergio Leone la faceva da padrone. Sono particolarmente legato a dei film che mi procurano emozioni della mia amata Roma, quali “Il Marchese del Grillo”, “Febbre da cavallo”, “Qua la mano”, la lista è lunga, molto lunga….

Ti piace il cinema horror? Se si, quali sono i cult horror che ami di più?

Diciamo che è un filone a cui mi ci sono avvicinato ultimamente, ma che mi sta appassionando enormemente, un pò perchè oggi anche la qualità degli effetti  speciali rende molto verosimile ogni demone o paura che c’è in noi. In un certo senso si riescono ad abbattere delle limitazioni, assoggettandosi ad emozioni che sembrano negative ma che producono poi nel profondo la voglia di combatterle, e se anche non vinte ci permettono di viverle. Sono molto legato a Dracula e da generi similari.

Cosa ne pensi dell’attuale situazione del cinema indipendente italiano?

Sviscerare un pensiero non è facile…oggi il cinema è legato all’economia. Purtroppo in Italia è legato anche alla politica o alle conoscenze che spesso si scontra con la coscienza di chi gestisce o chi la utilizza per il proprio interesse. La mia esperienza al di fuori dell’Italia mi porta a pensare che il “Sistema Italia” limiti il cinema indipendente, a cui contribuisce una burocrazia ossessiva. Il progetto film cinematografico dovrebbe essere libero da schemi per dare massima espressione alla creatività: non si può permettere di lavorare in una economia di scelta sproporzionata rispetto ai possibili risultati. Ciò che spinge dovrebbe essere soprattutto la passione.

Ci puoi dare un’opinione sul sistema distributivo italiano? Molti pensano che la distribuzione italiana non dia assolutamente spazio ai registi indipendenti che veramente meritano visibilità…

Altra nota dolente: non esiste una distribuzione, si combatte contro un Sistema che difficilmente porta i giusti meriti a produzione o registi.

Ti piace leggere? Quali sono i libri che ti porteresti nella classica isola deserta?

Si, mi piace, e mi ci dedico soprattutto la notte,  o quando mi prendo qualche giornata per rilassarmi, o in viaggio. Non ho una precisa linea, svario dai classici, sono molto attratto dall’esoterismo e dalla narrativa.

Quali altri progetti cinematografici all’orizzonte?

Si, moltissimi progetti sospesi, per via della pandemia, in essere sia in Italia che fuori. Ne enuncio qualcuno. Sono co-produttore, inizio riprese maggio 2021, “Bocche inutili”, per la regia di Claudio Uberti: racconta la versione femminile dei campi di concentramento. “Global Harmony”, regia di Fabio Massa: storia introspettiva sulla natura umana, si girerà nell’isola  di Lampedusa e New York. Ma anche “Dai andrà tutto bene”, commedia sulla pandemia, e molti altri….