Diario di bordo – Parte prima di Dawn of Vincent

Alessio Frosini ci racconta la sua esperienza sul set del lungometraggio indie-horror  di Andrea Maccarri e Riccardo Ceppari

Dawn of Vincent”. A molti farà ritornare in mente il titolo originale di Zombi di George A. Romero, “Dawn of Dead”, invece per chi (come me) ha divorato il cinema di serie b italiano anni 70-80 noterà un gioco di parole per omaggiare un importante regista nostrano, ovvero Bruno Mattei che usava appunto lo pseudonimo di Vincent Dawn. Grazie al produttore del film, Massimo Bezzati, ho avuto l’opportunità di conoscere questo progetto e di poter partecipare, come spettatore, a una giornata di riprese sul set.

Entrando in contatto con i registi Riccardo Ceppari e Andrea Maccarri, ho preso tutte le informazioni del giorno e del luogo delle riprese. La domenica del 19 Luglio parto per Viterbo e incontro il mio amico, il professore Giorgio Borroni. Insieme a lui e alla sua compagnia ci dirigiamo verso il paese di Capranica dove si svolgeranno le riprese in notturna. Giorgio interpreterà uno dei protagonisti, vestendo i panni di un “mad doctor”, ispirato al personaggio del dottor West del cult movie “Re-animator”. Incontriamo la troupe cinematografica, Riccardo Ceppari e altri assistenti alla regia e raggiungiamo la location dove si terranno le riprese.

Atteso il calare della notte, iniziano a preparare Giorgio Borroni per la sua scena. Questa consiste nel seguire il “mad doctor” uscire di casa, visibilmente ubriaco, andare verso una banda di ragazzi squilibrati del quartiere e provocarli con brutte parole. Uno di loro, spintona il dottore facendolo cadere e con una frase, che entrerà tra quelle cult del film, dirà “bevi da questa borraccia” e inizia a urinargli addosso. La serata del dottore non finisce qui. Rientrato a casa barcollando, viene raggiunto da un gruppo di militari che lo addormentano con una puntura nel collo. Qui terminano le riprese della giornata.

Avendo partecipato a riprese di altri film in passato, tutto il gruppo, a partire da Riccardo Ceppari, dimostra una grande conoscenza del cinema e di come si organizza e dirige un film. L’attore Giorgio Borroni ha dato prova delle sue ottime capacità interpretative, impressionando l’intero lo staff per la sua bravura e portando in scena un personaggio tra i più folli del film. Da questa esperienza ne esco pieno di speranze positive per il nostro cinema: il cinema di genere italiano è ancora vivo.
Stay Tuned!

Articolo a cura di Alessio Frosini