annientamento
Natalie Portman in un’immagine di Annientamento
Dopo il successo critico e di pubblico del suo Ex Machina, Alex Garland ha voluto portare sullo schermo il surreale romanzo Annientamento di Jeff VanderMeer.
Il regista ha ingaggiato la vincitrice dell’Oscar Natalie Portman nel ruolo della protagonista, una biologa che si avventura in una zona in cui avvengono strane mutazioni. Ma i nomi coinvolti (inclusi Jennifer Jason Leigh, Tessa Thompson e Oscar Isaac) non sono bastati a garantire al lungometraggio una distribuzione globale nelle sale.
Il film infatti verrà proiettato solo nei cinema statunitensi, canadesi e cinesi il 23 febbraio, ma nel resto del mondo – Italia compresa – arriverà 17 giorni dopo solo su Netflix.
In una recente intervista concessa a Collider, Garland ha parlato ampiamente del film e delle sue idee di partenza, rilasciando alcune interessanti dichiarazioni.
Alla domanda su cosa abbia provato sapendo che Annientamento sarebbe stato distribuito quasi ovunque solo su Netflix non ha avuto dubbi:
Delusione, in effetti. Abbiamo realizzato il film per il cinema. Non ho nulla contro il piccolo schermo. Il miglior prodotto di genere che abbia visto ultimamente è The Handmaid’s Tale, quindi credo ci sia un grande potenziale in quel contesto, ma se sai di produrre qualcosa per un certo medium la concepisci nel modo più adatto.
Alla fine andrà come andrà. Il film uscirà nei cinema americani, il che mi rende felice. Una delle cose positive di Netflix è che il film arriva subito a un sacco di gente. Non c’è quella questione del weekend d’apertura con l’ansia di chi andrà a vedere il film che, se non ci andrà abbastanza gente, verrà tolto dalle sale in un paio di settimane. Ci sono aspetti positivi e negativi, ma dal mio punto di vista (e da quello di tutto il gruppo che ci ha lavorato) è stato concepito per essere visto su grande schermo.