© Vissia Menza
© Vissia Menza
Dopo la parata di stelle che ha sfilato sul red carpet mercoledì sera alla première del primo film della storia girato realmente dentro il palazzo di Westminster, Suffragette di Sarah Gavron (andato sold out in un soffio), il London Film Festival 2015 è entrato nel vivo.
Il secondo giorno si è chiuso con l’Accenture Gala del film biografico Trumbo, storia del più prolifico e premiato sceneggiatore di Hollywood, Dalton Trumbo (interpretato da un magnifico Bryan Cranston), che, nonostante il successo di pubblico e i consensi nell’Industry, venne imprigionato per le sue simpatie verso il comunismo. Dopo aver scontato la pena, finito nella famigerata lista nera, lo scrittore riuscì a tornare a lavorare, a beffarsi delle regole e a vincere più di un premio Oscar®. La pellicola presentata a Toronto un mese fa, ci ha colto in contropiede per il brillante cast (antagonista della star di Breaking Bad ritroviamo, infatti, l’elegante Dame Helen Mirren) e soprattutto per l’accoglienza ricevuta dalla stampa: malgrado soffra di una ventina di minuti di troppo, Trumbo è piaciuto a tutti ed è riuscito a strappare il primo convinto applauso degli addetti ai lavori.
Per gli assidui frequentatori dei festival cinematografici, il programma del primo giorno era costellato di preziose occasioni per recuperare ottimi titoli passati alle maggiori kermesse del 2015. Partendo da A bigger Splash (qui trovate la nostra recensione da Venezia 72) di Luca Guadagnino, rincasato da Venezia senza riuscire a convincere il popolo della Laguna (alcuni internauti accennano addirittura a dei fischi). Qui a Londra ha segnato il tutto esaurito e ha provocato non pochi scambi e commenti al calare del sipario, grazie all’interpretazione di Ralph Fiennes nei panni di un eccentrico e strabordante produttore discografico, la cui improvvisata a casa dell’amica (ex-amante!) Marianna (Tilda Swinton) riesce a incrinare gli equilibri dei presenti.
Odessa Young è la protagonista di 'The Daughter' dell'australiano Simon West
Odessa Young è la protagonista di ‘The Daughter’ dell’australiano Simon West
Conquista invece il gradino più alto del nostro personalissimo podio l’australiano The Daughter. Un dramma intenso, diretto da Simon Stone, che parte come uno dei tanti lavori indie per poi trasformarsi nel più disarmante, reale, avvincente dramma dell’ultimo anno. Interpretato in modo impeccabile dai suoi attori (Geoffrey Rush, Sam Neill, Odessa Young, Paul Schneider e Ewen Leslie), mostra come la miseria di un uomo possa con una sola frase provocare una vera ecatombe. Al termine è stato impossibile non sospirare, meditare, applaudire. Ancora una volta sono gli australiani, con il loro cinema ruvido e viscerale, a conquistare non solo il mio cuore.
Vissia Menza