The Order di Justin Kurzel è un thriller dai toni cupi che racconta il suprematismo bianco americano degli anni ’80 nella sua apologia più dura. In concorso a Venezia 81.

Di cosa parla The Order?

Nel 1983 una serie sempre più violenta di rapide in banca, operazioni di contraffazione e assalti a mezzi blindati sta instillando il terrore nel nordovest degli Stati Uniti. Tra la confusione delle forze dell’ordine che si affannano per trovare risposte, un solitario agente dell’FBI (Jude Law) di stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, giunge alla conclusione che non si tratta di criminali comuni assetati di denaro, ma di un gruppo di pericolosi terroristi interni al seguito di un leader radicale e carismatico (Nicholas Hoult) che trama contro il governo degli Stati Uniti.

Un thriller cupo

The Order è una caccia all’uomo che affronta tutte le contraddizioni dell’America degli anni ’80 e non solo. Il film, scritto da Zach Baylin e adattato dal libro di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, The Silent Brotherhood, racconta come l’ideologia neonazista si sia insinuata nelle pieghe della società americana con lo scopo di estendere la lotta terroristica a tutta la nazione.

Il regista australiano Justin Kurzel confeziona un buon thriller, in linea e assimilabile ai suoi lavori precedenti. The Order è un film oscuro come l’argomento che tratta, ma anche discreto, pungente e particolarmente eclatante nel tirare fuori la tensione nei momenti più semplici.

I due protagonisti, Jude Law e Nicholas Hoult, mettono a segno due ottime interpretazioni su due livelli diversi: l’espressione di Hoult è agghiacciante nei panni di un leader nazista, mentre Law è glaciale. Kurzel si sofferma su di loro per accentuarne luci e ombre.

The order recensione

La società dell’estremismo

In un periodo storico in cui l’apologia neo nazista è così forte, il film cerca di riportare il fenomeno terroristico nei ranghi dell’associazione criminale, e vuole dare un avvertimento su ciò che è stato e su ciò che potrebbe ancora accadere. Basti pensare che di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, il romanzo degli anni Settanta che fa da guida generale al terrorismo suprematista.

Tra apologia e odio razziale, il regista ne segue il lento svilupparsi nelle società marginali, dove la trama sociale non può prescindere da questa ideologia. Come in una vera e propria setta, i neonazisti vivono separati dal resto del mondo, fomentandosi con le loro idee di terrore.

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The Order

Com’è The Order?

Il thriller si dipana in maniera lineare, senza intoppi e con un ritmo incalzante. Il film colpisce per l’autenticità e credibilità di un racconto che non lascia indifferenti; il tono pesante non accenna mai a smorzare, come a ricordare che non c’è mai fine alla tensione e alla violenza dettata dall’estremismo.

The Order tesse una trama coinvolgente e cruda, un thriller classico che adempie al suo scopo: raccontare uno spaccato di una comunità corrotta dall’odio, dal razzismo e dall’antisemitismo capace di spaccare la società dell’epoca.

E non solo allora.

Foto: via La Biennale di Venezia