
Il romanzo dello scrittore Seth Grahame Smith Pride and Prejudice and Zombies, liberamente ispirato al celebre Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, viene portato sul grande schermo dal regista Burr Steers, il quale cerca di raccontare una storia romantica utilizzando una commistione di generi cinematografici che inizialmente può stupire ma, con lo sviluppo della vicenda, risulta ripetitiva e fine a sé stessa, diventando un semplice esercizio di stile. Con l’aggiunta di un’invasione di morti viventi, la trama si dipana in modo identico all’opera della Austen: ci riporta nel diciannovesimo secolo, nella provincia inglese dell’Hartfordshire, a casa dei Bennet, dove i due coniugi sognano solo di vedere sposata, quanto prima, almeno una delle cinque figlie ad un ricco e blasonato scapolo. Ma come vuole la tradizione del romatic drama, i veri protagonisti sono due innamorati che si ritrovano ad affrontare una serie di ostacoli sul loro cammino, tra cui una massa demoniaca di zombie guidata dai quattro cavalieri dell’apocalisse (nettamente in contrapposizione ai cowboy resi iconici da Lucio Fulci nel western I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse), prima di poter vivere serenamente il loro rapporto.
