IO PRIMA DI TE, la recensione del film con Emilia Clarke e Sam Claflin

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Io Prima di Te - Photo: Courtesy of Warner Bros. Italia
Io Prima di Te - Photo: Courtesy of Warner Bros. Italia
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Io Prima di Te – Photo: Courtesy of Warner Bros. Italia
Vivi bene. Semplicemente, vivi.
Louisa “Lou” Clark (Emilia Clarke) vive in una tipica cittadina della campagna inglese, ha 26 anni e un idea piuttosto confusa sul suo futuro. Figlia amorevole e fidanzata modello cambia spesso lavoro per aiutare la famiglia e questo suo irrefrenabile metamorfosi professionale la porterà a diventare la nuova assistente del giovane Will Traynor (Sam Claflin), costretto in sedia a rotelle in seguito ad un grave incidente. Tra i due, senza qualche difficoltà iniziale, scocca la scintilla e il loro amore verrà messo a dura prova.
Adattamento del romanzo di Jojo Moyes, Io Prima di Te ha tutte le carte in regola per essere un film che “fa innamorare”, in particolar modo il pubblico femminile.
I lettori del libro non mancheranno di notare che la pellicola diretta da Thea Sharrock, al suo debutto in cabina di regia, è molto fedele al romanzo, soprattutto nelle scene chiave dove viene posto un accento emotivo nei passaggi più emblematici scritti sulla carta (la sequenza delle calze a righe è sicuramente una di queste).
Inutile negare che la componente ‘sentimentale’ gioca un ruolo fondamentale all’interno della narrazione, come in quella del romanzo. Si piange, tanto, e ci si commuove ancor di più. Merito, forse, di una colonna sonora evocativa e di quei cliché romantici che, nonostante tutto, rendono ogni storia memorabile. È vero e innegabile, infatti, che il lungometraggio si avvale dei classici stereotipi melò, dalle dichiarazioni d’amore strappalacrime agli scorci e i luoghi da favola, passando per due protagonisti belli e con la chimica giusta che vivono un amore travagliato e drammatico.
Io Prima di Te - Photo: Courtesy of Warner Bros. Italia
Io Prima di Te – Photo: Courtesy of Warner Bros. Italia
Il punto nevralgico della vicenda, che coincide con la situazione dolorosa della vita di Will, sottende un incessante, quanto tangibile, senso di malinconia che viene però sapientemente celato nelle sequenze di vita quotidiana, tra le pieghe di una dirompente vivacità.
In Io Prima di Te il personaggio di Lou, a differenza della sua controparte letteraria, risulta molto più fresco, frizzante e forte ma talvolta la debolezza di non riuscire a prendere decisioni per sé stessa appare troppo esasperata, mentre Claflin è forse il Will Traynor migliore che, da lettori/lettrici, potevamo aspettarci.
Encomio speciale va alla scelta degli outfit variopinti e improbabili della protagonista quasi a voler sostenere la tesi secondo cui l’ideale cinematografico supera ogni limite dell’immaginazione.
In definitiva, l’opera di Thea Sharrock dimostra quanto siamo ancora pronti a lasciarci stupire dal’’amore in ogni sua forma.
Michela Vasini

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