Le eteree campagne dell’Appennino bolognese, permeate dei soli suoni della natura, sembrano sancire un altro tipo di quiete.
Una quiete dalle fattezze ostili, un silenzio che imprigiona il desiderio di cambiare le cose, rafforzando in antitesi l’idea di non poter riuscire nell’intento.
Con la perdita della compagna di una vita, il settantenne Pietro (Ivano Marescotti) sceglie di chiudersi in sé, negando anche la più semplice parola ai due figli, Alex e Monica (Stefano Pesce e l’emergente Vanessa Montanari), impegnati a prendersene cura nella casa di campagna dove sono nati e cresciuti. All’arrendersi di Monica di fronte alla fortezza che il padre si è costruito attorno, Alex si ritroverà a dover affrontare la situazione con le sue uniche forze.
Ma come può un figlio riuscire a far breccia nel cuore di un genitore, quando questi sembra aprirsi esclusivamente nei confronti di un fiore solitario, cresciuto in preziosità nel giardino di casa, piantato da una persona speciale prima di una triste dipartita?
E come si può sperare di far fronte alla mancanza di dialogo con il proprio vecchio, quando si è incapaci per primi di aprirsi all’amore di una figlia distante?
