Il regista messicano Alfonso Cuarón ha annunciato, durante una conferenza stampa, di aver concluso le riprese del suo ultimo film intitolato Roma.
Al centro degli eventi ambientati negli anni ’70 una famiglia della classe media di Città del Messico. Attorno alla storia umana la pellicola ripercorrerà il massacro del Corpus Christi, avvenuto il 10 giugno 1971.
Nel 1968 il presidente del Messico Gustavo Díaz Ordaz ordinò l’occupazione militare dell’UNAM, la Università nazionale autonoma del Messico. La violenza dell’esercito fu tale che il rettore Javier Barros Sierra venne picchiato e costretto a dimettersi.
Bisogna ricordare che il ’68 non fu solo un fenomeno sociale italiano ma anche internazionale.
Pochi giorni prima dell’inizio delle XIX Olimpiadi di Città del Messico 15mila studenti scesero in strada, con la speranza di cavalcare l’ondata di clamore mediatico, su scala mondiale, scaturito dai Giochi. Il 9 ottobre si unirono a loro anche 5000 lavoratori, occupando pacificamente Plaza de las tres Culturas di Tlatelolco.
La sera i militari accerchiarono la piazza e iniziarono a sparare ad altezza uomo, uccidendo un numero imprecisato d’innocenti. La celebre giornalista Oriana Fallaci, presente in piazza, venne ferita da un elicottero e portata in obitorio perché creduta morta.
Alla fine del 1970 divenne Presidente del Messico Luis Echeverría, mandante della strage del 1968 insieme al suo predecessore. Il 10 giugno 1971, giorno del Corpus Domini, degli studenti universitari scesi a manifestare in piazza furono attaccati da un gruppo paramilitare. I morti, come nel massacro di Tlatelolco, furono 30 ma è difficile farne una conta visto che molti sopravvissuti scomparvero nel nulla.
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A seguire le immagini del set:
