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PARADISO

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Venerdì 6 gennaio alle ore 23.50 in prima visione assoluta su RaiUno andrà in onda il nuovo film documentario di Stefano Consiglio intitolato Paradiso.
“L’8 dicembre 2015 si è aperto il Giubileo della Misericordia e noi abbiamo cominciato le riprese del nostro film a Piazza San Pietro, dove abbiamo miracolosamente ottenuto il permesso di girare per qualche settimana…” ha dichiarato il regista.
Paradiso racconta cosa pensano le persone della loro vita, che cosa le rende felici, che cosa le spaventa, se credono in Dio. Se sperano in una vita migliore qui in terra, se immaginano che ci sarà una vita dopo questa che stiamo vivendo… Tre settimane prima dell’inizio delle riprese, l’inferno aveva fatto irruzione ancora una volta sulla scena della realtà del mondo: l’attentato terroristico a Parigi, manifestatosi con tutto il suo potenziale di dolore, paura, incredulità.
Su piazza San Pietro aleggiava dunque la minaccia di nuovi possibili e ulteriori attentati… Il film parla necessariamente anche di questo. Così come parla di un Papa, Francesco, che sta suscitando grande entusiasmo anche tra i non credenti.
In qualche modo Paradiso ha preso spunto da quanto scriveva Italo Calvino ne Le città invisibili: “…cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

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Parlando del progetto, Stefano Consiglio ha aggiunto:
La cosa bella del cinema documentario, del cinema della realtà come viene giustamente chiamato, è che “obbliga” il regista ad aprire gli occhi, a guardare con attenzione: un gesto tanto semplice quanto spesso negletto, almeno nel senso profondo del significato… Vale a dire prendere coscienza e lasciarsi sorprendere dalla realtà che si ha di fronte!
È quello che ho cercato di fare con PARADISO… E la sorpresa, e l’emozione, di trovarsi di fronte a una suora che ha consacrato la sua vita agli altri e che in gioventù voleva fare la modella ispirandosi a Naomi Campbell; a un militare dell’esercito degli Stati Uniti d’America che presiedendo la Corte Marziale non voleva, e non poteva, rinunciare a quel sentimento di misericordia di fronte all’essere umano che doveva giudicare; a un giovane che non pensa a un Paradiso futuro, ma a “un mondo Paradiso”, qui e ora; a una anziana donna del Gabon che quando parla sembra di ascoltare un Gospel (senza musica, ma è come se ci fosse!); a una coppia di giovani arabe mussulmane che, stagliate contro la sagoma della cupola di San Pietro, evocano un Dio unico per tutte le religioni: cristiana, mussulmana o ebraica; alle lacrime di una bellissima ragazza russa, arrivata a Roma da sola per festeggiare la notte di Natale in Piazza San Pietro, travolta dall’emozione perché finalmente qualcuno le ha chiesto di parlare della sua vita più intima e vera invece che di lavoro e successo… Ecco la sorpresa e l’emozione di trovarmi di fronte a questi esseri umani è stata davvero molto forte!
Fonte e Foto: Ufficio Stampa