In Viaggio: Gianfranco Rosi porta a Venezia il Papa pellegrino

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In Viaggio, il nuovo documentario di Gianfranco Rosi, sarà presentato fuori concorso a Venezia 79 il 5 settembre

Sono passati sei anni dalla vittorio dell’Orso d’Oro a Berlino con “Fuocoammare“, e solo due da “Notturno” – presentato proprio a Venezia – e per Gianfranco Rosi è arrivato il momento di tornare al Lido con “In Viaggio“, incentrato sul peregrinare apostolico – e il significato – di Papa Francesco.

Leggi: Notturno, la recensione del film di Gianfranco Rosi

IL COMMENTO DI GIANFRANCO ROSI

Il film è il ritratto di un uomo che ci fa guardare oltre e riflettere su temi universali. La prima sfida di In Viaggio è stata trasformare in linguaggio cinematografico filmati realizzati per esigenze televisive. Man mano che il montaggio andava avanti, maturava però la necessità di far dialogare il racconto dei viaggi del Papa con materiali di archivi storici e con i frammenti di alcuni dei miei film. E infine lavorare su nuove scene girate da me. Altra sfida è stata costruire un finale per un film in divenire, destinato a rimanere aperto. Un film che nel seguire i prossimi viaggi di Papa Francesco affronterà nuovi temi, nuove riflessioni.

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Sinossi

Nel 2013, appena eletto, Papa Francesco va a Lampedusa. Nel 2021 compie un importante viaggio in Medio Oriente, in Iraq e Kurdistan. Gli stessi luoghi che Gianfranco Rosi ha raccontato in Fuocoammare e Notturno. Papa Francesco in nove anni di pontificato ha compiuto trentasette viaggi visitando cinquantatré Paesi. Italia, Brasile, Cuba, Stati Uniti, il continente africano e il sud-est asiatico, i suoi itinerari seguono il filo rosso dei temi centrali del nostro tempo: la povertà, la natura, le migrazioni, la condanna di ogni guerra, la solidarietà.

In una sorta di Via Crucis, Francesco è testimone della sofferenza del mondo e sperimenta la difficoltà di fare di più, oltre al conforto delle sue parole e della sua presenza Gianfranco Rosi ripercorre i viaggi del Papa visionando i filmati che li documentano. Nasce il film e il suo schema è estremamente semplice: si segue il Papa, si guarda che cosa vede, si ascolta che cosa dice. Nell’osservare il Pontefice che guarda il mondo, Rosi imposta un dialogo a distanza tra il flusso dell’archivio dei viaggi pastorali, le immagini del suo cinema, l’attualità e la storia recente. Creando un equilibrio tra lo scorrere del tempo lineare e la memoria del cinema.

Fonte: La Biennale