Il Signor Diavolo: il primo trailer del nuovo film di Pupi Avati

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A 5 anni di distanza da “Un Ragazzo d’Oro“, Pupi Avati torna al cinema con l’adattamento del suo romanzo del 2018 “Il Signor Diavolo“. Un ritorno all’horror di provincia per il regista a 23 anni da “L’Arcano Incantatore“.
Il film è ambientato al nord, verso il Polesine, regione storica che si estende sull’intera provincia di Rovigo. Le campagne diventano luogo di superstizione e il dialetto è un avvicinarsi a quella realtà che ci riporta indietro nel tempo, in un’epoca dove l’evoluzione linguistica sta portando all’estinzione di questi meravigliosi vernacoli.
Recentemente il regista ha parlato della sua storia come un ritorno al passato:
“Voglio tornare alle paure e alle cose che mi spaventavano quando ero ragazzino. Cosa ti spaventa di più? Credere all’esistenza del male assoluto: il demonio. Ricostruire un mondo degli anni ’50 in campagna per me è un’operazione interessante da fare. Sono eccitatissimo. Voglio tornare a misurarmi con quel mondo fantastico che era la favola contadina. Voglio ritornare a quelle storie ‘di paura’ che si raccontano davanti al camino. È un tentativo di rigenerare un cinema italiano in cui ci sono sempre i soliti cast, dove non distingui un film dal’altro. Il cinema italiano non sta incassando più nulla, il box office è un bollettino di guerra.”
Prodotto da Antonio Avati per Dueafilm e RaiCinema e distribuito da 01 Distribution, il lungometraggio vede nel cast Gabriel Lo Giudice, Alessandro Haber, Lino Capolicchio, Chiara Caselli, Cesare Cremonini e Andrea Roncato.
In attesa di conoscere la data di uscita, potete ammirare l’inquietante trailer:
A seguire la sinossi via Guanda.it
Un delitto insolito e feroce, commesso da un adolescente armato di fionda. E un movente spaventoso: la vendetta. I medici hanno detto che il suo migliore amico, Paolino Osti, è morto di malattia ma lui, Carlo, sa bene che è stato per via del sacrilegio che Paolino ha commesso contro la sua volontà. Subito dopo quella terribile mattina in chiesa, l’amico si è «ammalato», e con l’ultimo respiro ha detto: «Io voglio tornare». E per Carlo è diventata un’ossessione… Fino alla notte più infausta. 
Nell’Italia del 1952, nel cattolicissimo Veneto in cui la Democrazia Cristiana domina incontrastata, un tragico caso di cronaca può trasformarsi in una catastrofe politica. Furio Momentè, ispettore del Ministero di Grazia e Giustizia, viene inviato a Venezia da Roma per seguire il processo e calmare le acque. È il suo primo caso importante, l’occasione per riscattare una vita di meschinità. Ma scoprirà che non è così facile sfuggire al passato, né fare chiarezza sul presente.
Pupi Avati ci immerge in una storia intensamente nera, ritratto di una provincia non addomesticata, mai del tutto compresa, un profondo Nordest intriso di religione e di superstizione e in cui i confini tra vita e mistero si spostano come l’orizzonte delle paludi. Un mondo dove tutto sembra possibile. Anche l’intervento del diavolo.
Fonte: Duea Film