Abbiamo intervistato l’attrice Selena Bellussi.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Buongiorno Selena. Come e quando nasce la tua grande passione per il cinema?
Sono sempre stata appassionata di cinema, fin da bambina. Ricordo di essere sempre stata attratta dai grandi colossal. Adoravo il cinema, ho divorato le videocassette che mi registrava mio padre con tutti i grandi film di Steven Spielberg e non solo, e le vedevo fino ad imparare a memoria le battute. La stessa cosa facevo con tutti i film Disney. Amo la Disney, ammetto di guardare i cartoni tutt’ora, quando capita, e li so ancora tutti a memoria.
La tua passione e attività principale, mi pare di capire, resta il teatro. Mi puoi raccontare qualcosa a riguardo?
Per quanto abbia sempre amato il cinema come spettatrice, il teatro rimane il mio grande amore come attrice. L’ho scoperto tardi, a 20 anni, ma prima ancora ho scoperto il doppiaggio… Andiamo per gradi: nonostante amassi il cinema, non ho mai immaginato di poterne prendere parte in prima persona. Non avrei mai pensato di poter diventare un’attrice. Io avevo tutta la vita programmata: mi sarei laureata in lingue come mia madre e avrei probabilmente fatto la traduttrice. Quando ho scoperto la recitazione ho capito che il mio desiderio era quello. Ho capito che ero sempre stata un’artista, avevo sempre disegnato fin da piccolissima, avevo sempre cantato, ballato, ero sempre stata appassionata di cinema, musical, ecc… Quando facevo le recite a scuola, erano i momenti più felici della mia vita. Mi sentivo esattamente dove avrei dovuto essere. Però sai com’è, in Italia c’è questa mentalità bigotta per cui queste cose si fanno solo “per hobby”, e quindi anche io li consideravo tali.
Quando ho scoperto il doppiaggio, però, è cambiato tutto. Ho capito di avere talento, ho capito che dovevo seguire il mio cuore e fare ciò che mi rendeva davvero felice. Ho lasciato l’università, quell’università che non sopportavo più dopo solo un anno e che facevo solo perchè “era la cosa giusta da fare”, e ho iniziato a studiare doppiaggio a Milano. Dopo aver finito il corso di doppiaggio durato un anno, sentivo che non mi bastava. Il ragionamento che facevo io era questo: “se voglio diventare un’attrice è giusto avere una preparazione a 360 gradi”. Così ho deciso di trasferirmi a Roma per studiare in un’accademia d’arte drammatica, precisamente l’Accademia Teatrale di Roma “Sofia Amendolea”. Lì ho scoperto finalmente il teatro e me ne sono innamorata follemente.
Quale spettacolo teatrale in cui hai recitato ti è rimasto più nel cuore rispetto agli altri?
“The Farm”, ispirato a “La fattoria degli animali” di George Orwell. Uno spettacolo meraviglioso che affronta il tema della schiavitù e della conseguente lotta per la libertà, mette in risalto il problema della corruzione e della democrazia. “The Farm” risulta estremamente attuale all’interno del panorama politico mondiale, fa riflettere sul fatto che le democrazie di oggi (europee e non) tendono sempre di più al Totalitarismo, con il rischio che alcuni scenari del passato estremamente pericolosi, si ripetano. Questo è uno spettacolo che abbiamo iniziato a creare all’inizio del secondo anno di Accademia. Ci sono voluti mesi per prepararlo vista la sua complessità a livello registico, interpretativo e fisico. Oltretutto, era in lingua inglese perchè per tutta la durata del terzo anno, lo abbiamo portato in tournée mondiale partecipando a 9 festival internazionali di teatro in 8 diversi Paesi, e vincendo 14 premi internazionali.
Dopo quattro anni di repliche in giro per il mondo, siamo riusciti a portarlo a Roma nella versione italiana, andando in scena al Teatro Cometa Off a gennaio 2020. Questo spettacolo ci ha regalato anni di emozioni indescrivibili, la possibilità di vedere il mondo e di conoscere culture diverse, diversi modi di vivere il teatro e soprattutto, ci ha dato la possibilità di poter lasciare un messaggio importante, un’emozione o anche semplicemente un brivido lungo la schiena. Sono cose che mi porterò dentro per sempre. Penso di essere stata estremamente fortunata ad aver vissuto tutto questo.
Non solo cinema e teatro, ma anche tantissimo doppiaggio. Me ne puoi parlare?
Come dicevo, sono partita proprio da lì, dal doppiaggio. Ho iniziato con cose piccole (brusii, piccole parti in documentari ecc…) e poi, piano piano, sono riuscita ad avere dei personaggi in cartoni e serie tv, lavorando principalmente per Netflix. Purtroppo con la pandemia mi sono dovuta fermare, proprio quando avevo iniziato ad ingranare. Ma ho intenzione di ripartire, piano piano. Sono molto motivata.
Tornando al cinema, nel 2017 sei attrice nel video tutorial “Posta Power”, con Pino Insegno. Racconta, sono curioso!
Ho conosciuto Pino Insegno perché avevo preso parte ad un concorso per giovani aspiranti doppiatori nella radio in cui lavorava, Voice Anatomy Radio 24. Sono piaciuta come attrice alle persone che lavoravano con lui e mi hanno chiamata per girare quel video tutorial.
L’anno seguente reciti nello spot pubblicitario “Mamanero” con Pino Insegno. Come andò in quell’occasione?
Dopo “Posta Power” mi hanno chiamato anche per lo spot del caffè “Mamanero”. Pino Insegno recitava nell’omonima webserie su Facebook, io ho fatto l’attrice nello spot per pubblicizzare il caffè. E’ stata una bella esperienza, lo hanno anche proiettato allo Stadio Olimpico e negli UCI Cinema, infatti mi è capitato di vederlo quando sono andata a vedere un film, è stato molto emozionante!
Quali sono i tuoi film e generi cinematografici preferiti?
Ne ho tanti… Davvero troppi per poterli elencare. Sono molto legata ad alcuni film della mia infanzia come “Hook – Capitan Uncino” e “Titanic”. Ma ce ne sono tanti altri che ancora oggi, nonostante li abbia visti centinaia di volte, non mi stancheranno mai, come “L’attimo fuggente”, “Patch Adams”, “Mrs. Doubtfire” (Sì, amo profondamente Robin Williams), e ancora “Il miglio verde”, “Schindler’s List” e tutta la saga de “Il Signore degli Anelli “ e “Harry Potter”. Poi, come dicevo, amo molto i grandi classici Disney, soprattutto “Il re leone” e “La bella e la bestia”. Per quanto riguarda il genere, mi piacciono molto i film horror, in particolare quelli sul soprannaturale e i film drammatici, quelli che ti lasciano un segno, quelli che quando li vedi, ti regalano sempre le stesse emozioni come se fosse la prima volta.
I lettori di CineAvatar amano molto il cinema horror. Ti piace questo genere? Se si, quali sono i tuoi film horror preferiti?
Come ho anticipato sopra, adoro i film horror. Il mio preferito in assoluto rimane “The Conjuring – L’evocazione”, ma ho apprezzato anche “The Nun” e “Annabelle 2 – Creation”. Ho amato molto anche “La madre” di Guillermo Del Toro e le due serie Netflix “The Haunting of Bly Manor” e “The Haunting of Hill House”, consiglio di vederle se siete amanti del genere.
Ti piace leggere? Quali sono i libri che ami di più e che ti porteresti nella classica isola deserta?
Sì, mi piace, anche se ammetto di non essere più una lettrice accanita come lo ero da piccola, ultimamente leggo poco. Mi sono ripromessa di ricominciare, però, ne sento il bisogno. Mi piace molto Stephen King, il mio preferito finora è Pet Semetary. Se dovessi scegliere il libro che amo di più, credo che sarebbe “Il Dottore di Varsavia” di Gifford Elisabeth, un libro meraviglioso che racconta la storia di Janusz Korczac e di come fece da padre a 200 bambini che vivevano all’interno del suo orfanotrofio a Varsavia durante la Shoah.
Presto sarai impegnata in un cortometraggio molto ambizioso del giovane regista veneto Nicola Pattaro, “Alpha e Omega”. Ci puoi dare qualche anticipazione sul tuo ruolo? Siamo molto curiosi!
Io farò la parte di Omega, “La fine”. Omega, al contrario di Alfa, viene al mondo soffrendo. Un po’ come il cigno bianco e il cigno nero, questi due personaggi sono uno l’opposto dell’altro, come luce e ombra. Omega è l’ombra, e racchiude in sè tutto ciò che di negativo può vivere l’essere umano. Omega è dolore, angoscia e paura.
Ti va di salutare i tuoi follower e i lettori di CineAvatar?
Certo! Vivete la vita al massimo, fate ciò che vi rende felici, seguite i vostri sogni. Un caro saluto a tutti voi.