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Non tutti sanno che il regista David Koepp, in questi giorni nei cinema con l’ultima fatica Mordecai, nasce come sceneggiatore mettendo la firma sui maggiori blockbuster americani degli ultimi tempi. Lavorando accanto a registi del calibro di Robert Zemeckis, Steven Spielberg, David Fincher, Brian De Palma, Paul Verhoeven, Sam Raimi ha imparato la lezione di questi mostri sacri mettendosi lui stesso dietro la macchina da presa.
Dopo aver realizzato opere noir quali Echi di paura e Secret Windows, questa volta il prolifico scrittore americano realizza una commedia particolare che ritrova le proprie radici in una comicità molto inglese accompagnata da una realizzazione visiva moderna, accurata e sfavillante degna di una produzione mainstream.
Tutta la storia ruota attorno al personaggio che da il titolo al film cioè il mercante d’arte Mordecai, interpretato da un istrionico baffuto Johnny Deep, che viene assunto dal governo inglese per ritrovare un dipinto scomparso di Goya sul quale sono incisi dei numeri misteriosi. A metà strada tra la commedia slapstick infarcita di dialoghi fatti da freddure e battute taglienti derivanti da una letteratura anglosassone e la commedia più classica e sofisticata che trova la propria efficacia nei film di Black Edwards e Billy Wilde, il film riesce ad essere moderno e retro’ in perfetto equilibrio.
La pellicola è basata sulla serie di quattro romanzi di Kyril Bonfiglioli, pubblicati nel Regno Unito tra il 1972 ed il 1985, con protagonista Charlie Mortdecai, personaggio che sembra essere tagliato su misura su Johnny Deep; forse in questo film non piacerà particolarmente alle genere femminile per come è truccato, ma dimostra una capacità recitativa e di trasformismo fuori dal comune.
Il Mordecai portato sullo schermo dall’attore americano è la summa dei suoi personaggi più caricaturali visti in altri film, Jack Sparrow dei Pirati dei Caraibi e Tonto di Lone Ranger, con una spruzzata molto inglese dell’ispettore Clouseau.
Accompagnato da un cast di tutto rispetto, Ewan McGregor e Gwyneth Paltrow, Johnny Deep riesce a coinvolgere il pubblico nelle sue peripezie avventurose e con la sua parlantina da nobile inglese rendendo tutto terribilmente divertente.

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