Il Ritorno di Mary Poppins, la recensione del film Disney con Emily Blunt

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Il ritorno di Mary Poppins - la recensione
Emily Blunt è la nuova Mary Poppins nel sequel Il ritorno di Mary Poppins
Il ritorno di Mary Poppins - la recensione
Emily Blunt è la nuova Mary Poppins nel sequel Il ritorno di Mary Poppins
“Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” e Supercalifragilisticespiralidoso. Chi non ricorda le canzoni che hanno accompagnato la pellicola del 1964 con una sfavillante Julie Andrews nel ruolo della tata divenuta un’icona del cinema dell’900? Lei, che scendeva dolcemente dal cielo col suo ombrello parlante e portava magia, ordine e serenità nella bizzarra famiglia Banks nella Londra di inizio secolo? Fin da quando Robert Stevenson adattò per il grande schermo il primo romanzo dell’autrice P. L. Travers, non c’è stata generazione che non l’abbia conosciuta, amata e desiderata come balia personale.
Oggi il regista Rob Marshall ci riprova e porta al cinema il secondo romanzo della serie: Il ritorno di Mary Poppins. A vestire i panni della protagonista troviamo una raggiante Emily Blunt, che deve portare avanti il testimone – e il fardello della comparazione – della grande Julie Andrews, che, con la sua caratterizzazione, ha fatto sognare bambini di tutto il mondo. E l’impresa non è, appunto, per nulla facile.
Marshall non è nuovo al genere: in passato ha diretto musical quali Chicago, Nine e Into the Woods, ma con la sua ultima fatica sembra voler ripercorrere il glorioso cinema classico e l’originale Mary Poppins senza però donare al pubblico niente di nuovo.
Il lungometraggio ripercorre la strada del primo film, riprendendo quasi le stesse vicende e i passi compiuti dagli storici personaggi della pellicola del ’64.
il ritorno di mary poppins
Emily Blunt in Il ritorno di Mary Poppins
Sono passati circa trent’anni dalla fine della storia precedentemente narrata. I due fratelli Banks, Jane e Michael, sono ormai adulti, alle prese con la vita e i problemi di tutti i giorni e con la crisi del’29 che si ripercuote anche su Londra. Come la madre, Jane si batte per i più deboli, facendo parte di un sindacato, mentre Michael, per occuparsi della famiglia, accantona i sogni artistici e lavora nella stessa banca in cui lavorava il padre. Rimasto vedovo, deve inoltre badare ai tre figli e alla domestica Ellen, ormai in là con l’età, ma non riesce ad occuparsi realmente della casa, lasciando ai due figli maggiori, ancora bambini, il compito di portare avanti le faccende domestiche. Ed è proprio nel giorno in cui le cose sembrano andare peggio, quando l’amata casa al numero 17 di Viale dei Ciliegi viene pignorata, che ricompare Mary Poppins, pronta ad aiutare nuovamente la famiglia Banks.
Il ritorno di Mary Poppins - la recensione
La famiglia banks al completo in uns scena del film
Come nella prima pellicola, e come ribadito dagli stessi protagonisti, gli adulti hanno smesso di credere nella magia e si sono lasciati sopraffare dai problemi della vita quotidiana. Sono loro le persone da salvare e non i bambini, che, al contrario, non smettono mai di sognare e fantasticare. Mary ha però un alleato adulto, deciso a spronare le persone e far credere in lei. Si tratta di Jack, che aveva conosciuto quando era un bambino come Jane e Michael e che, come per il famoso spazzacamino Bert, svolge l’umile ruolo di lampionaio, restando così a contatto con la città. Londra rimane infatti l’altra protagonista della storia, che ritorna in tutta la sua grandezza, pronta ad accogliere danze corali e pirotecniche, canti e avventure.
I protagonisti del film Il ritorno di Mary Poppins
Ciò che Marshall cerca di fare è omaggiare la pellicola originale portando ogni cosa quasi all’estremo delle sue possibilità. Il troppo stroppia e questo traspare anche in questo sequel derivativo e carico di nostalgia. Nonostante Emily Blunt irrompa sullo schermo con energia e sia capace di dare nuova linfa a un personaggio tanto amato (connotandolo di note giovanili e contemporanee), questo non basta a far risplendere la storia, che dal primo capitolo riprende anche alcune sequenze d’animazione, di cui, chiediamocelo, ce n’era davvero bisogno?
Il ritorno di Mary Poppins - la recensione
Lin-Manuel Miranda ed Emily Blunt nella sequenza di animazione
Il pregio de Il ritorno di Mary Poppins è quello di far riscoprire una storia senza tempo, con sfaccettature anche in chiave moderna, alle nuove generazioni, che, forse, come ogni Banks adulto, hanno bisogno di continuare a sognare e credere nella magia, anche solo cinematografica, contro le avversità della vita. Ed ecco che allora si uscirà dalla sala intonando le parole che il nuovo lungometraggio Disney riporta inevitabilmente alla mente di tutti:
Um diddle diddle diddle, um diddle ay!
Um diddle diddle diddle, um diddle ay!
Supercalifragilisticespiralidoso
anche se a sentirlo può sembrare spaventoso,
se lo dici forte avrai un successo strepitoso
supercalifragilisticespiralidoso!

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