THOR: RAGNAROK, la recensione del film Marvel con Chris Hemsworth

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Chris Hemsworth è il Dio del Tuono in Thor: Ragnarok
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La squadra dei “Revengers” di Thor: Ragnarok
Il regista neozelandese Taika Waititi porta al cinema il 17° lungometraggio dell’Universo Cinematografico Marvel dedicato al figlio di Odino: Thor: Ragnarok
Thor (Chris Hemsworth) deve tornare ad Asgard per fronteggiare la spietata Hela (Cate Blanchett) e impedire la distruzione del suo pianeta. La fine della civiltà asgardiana sembra imminente: il Dio del Tuono rimane imprigionato ai confini dell’Universo insieme al fratello Loki (Tom Hiddleston). Inizia così una lotta contro il tempo per tornare sul pianeta natale e riportare la pace.
In Thor: Ragnarok si ride, tanto, forse troppo. Le gag, le battute e le situazioni comiche si susseguono una dopo l’altra senza respiro e a volte si rasenta quasi l’assurdità. Una mossa astuta o azzardata? Andiamo con ordine.
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Jeff Goldblum è il Gran Maestro in Thor: Ragnarok
La trama si sviluppa su due piani narrativi differenti: il primo, austero e più “serio”, è ambientato ad Asgard dove Thor riprende le redini di un Regno che gli appartiene ma che sta soccombendo sotto la minaccia di Hela e dell’Apocalisse (o Ragnarok, il corrispettivo della mitologia norrena); il secondo, colorato e incredibilmente bizzarro, mostra un pianeta borderline, molto simile a una discarica, dove il Gran Maestro (Jeff Goldblum) organizza combattimenti che richiamano quelli dei gladiatori romani.
Il distacco sui due film precedenti (Thor e Thor: The Dark World)  è lampante: l’epica shakespeariana del film di Kenneth Branagh si scontra pesantemente in questo blockbuster con una dialettica gioviale e quasi insensata, studiata a tavolino e messa in scena da Waititi.
Impossibile non notare le affinità stilistiche, non solo nella vena umoristica ma anche in quella visiva, con Guardiani della Galassia, dalle location ai colori fluo passando per le atmosfere che richiamano gli anni ’80. Nella colonna sonora troneggia “Immigrant Song” dei Led Zeppelin (già presente nei trailer), brano che fa da background sonoro ai combattimenti tra i protagonisti.
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Cate Blanchett è Hela in Thor: Ragnarok
Il film non è però esente da difetti che, inevitabilmente minano lo sviluppo della storia. Se da un lato i personaggi che già conosciamo ci vengono presentati sotto una nuova luce più goliardica e meno seria, cercando sempre di strappare una risata, è forse proprio in questo adattamento che la caratterizzazione di Thor ne risente e persino quella della sua antagonista, la Dea della Morte Hela, tanto potente e risoluta quanto fugace e “inconsistente”.
Il cinecomic di Waititi abbandona tutti i crismi del racconto eroico e diventa una commedia. Ironica, spensierata e fieramente grottesca. È questa la vera anima di Thor: Ragnarok.

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