SE SON ROSE, la recensione del nuovo film di Leonardo Pieraccioni

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Se son rose...
Il cast della nuova pellicola di Leonardo Pieraccioni, Se son rose...
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Gabriella Pession e Leonardo Pieraccioni in Se son rose
Il detto dice “Se son rose… fioriranno”.
Pieraccioni decide di giocare col titolo quasi ribaltando il significato del detto: Se son rose… sfioriranno.
Questo è quello che è successo a Leonardo Giustini (Pieraccioni), giornalista cinquantenne che scrive di tecnologia e innovazioni sul web. Il suo passato è stato ricco di svariati amori, tutti terminati immancabilmente dopo tre anni (come il libro di Frédéric Beigbeden, “L’amore dura solo tre anni”), come per sua stessa ammissione, a causa proprio delle fidanzate. Ma cosa può succedere se la figlia quindicenne (con un raziocinio da trentenne) inviasse un “messaggino” a tutte le donne del passato del padre dicendo loro: “Sono cambiato. Riproviamoci!”?
Detto fatto: le fanciulle rispondono e Leonardo promette alla figlia che le incontrerà realmente, catapultandosi nel passato e nei ricordi. Tutto ciò farà vacillare le certezze del presente.
Con Se son rose Pieraccioni mette in scena una commedia spumeggiante (quasi) autobiografica, con quel tocco di umorismo che contraddistingue la sua comicità. Il mattatore e regista toscano racconta una storia che potrebbe appartenere a chiunque, con una nota di nostalgia per la giovinezza e la disillusione perenne della vita quotidiana. Che effetto farebbe ricontattare un proprio ex per vedere se le cose potrebbero ancora funzionare?
se son rose
Michela Andreozzi e Leonardo Pieraccioni in una scena del film
In questo viaggio nel passato il regista, autore e protagonista, si contorna di personaggi femminili a tutto tondo, da Elena Cucci a Caterina Murino, Claudia Pandolfi, Gabriella Pession, Michela Andreozzi, fino alla giovane Mariasole Pollio. Ognuna di loro ha le proprie caratteristiche e le rappresenta con , creando un connubio che riesce alla perfezione.
Se son rose inaugura una nuova fase della vita cinematografica di Pieraccioni, quella di un regista che non rinuncia al suo stile, ma, al contrario, lo utilizza come punto di forza per rinnovare le sue commedie con un pizzico di romanticismo e al passo elegante e sincero di un cavaliere che, prima di un ballo, dona una rosa alla sua dama.