Ambientato in Irlanda, “Persone Normali” racconta del rapporto
tra due compagni di scuola, Marianne e Connell, dal liceo all’età adulta

Persone Normali, serie tratta dall’omonimo romanzo di Sally Rooney, non è una semplice storia d’amore tra due giovani socialmente diversi ma anche un racconto di formazione e di sesso positivo.

Nel corso di 12 episodi, le dinamiche tra i due protagonisti ondeggiano incessanti attraverso forti emozioni dettate dall’urgenza di esprimere il proprio carattere e la propria unicità. Marianne e Connell, inseriti nel necessario e a tratti straziante processo di crescita, affrontano incertezze, dubbi e timori affidandosi l’una all’altro per diventare le persone che vogliono essere.

Persone Normali
Daisy Edgar-Jones è Marianne. Credit: Enda Bowe/Hulu

I due protagonisti, seppur rappresentati come due universi completamente differenti, trovano il loro punto di contatto sotto due aspetti fondamentali: da un lato un’attrazione fisica immediata e dall’altro un’intelligenza acuta e fuori dal comune.

Il primo aspetto tesserà la loro relazione sessuale, molto positiva e mai stereotipata, che li pone di fronte a desideri e piaceri di cui hanno bisogno. C’è molto sesso, come già accennato, ma anche nudità e intimità che segnano altrettanto profondamente il valore della relazione e il valore del piacere per sé stessi. In Persone Normali, la sessualità è un modo di sperimentare la propria identità, il rapporto con altre persone, il potere e l’insicurezza.

Se infatti il sesso (e di conseguenza l’amore) rivela l’insicurezza di Connell, per Marianne flirtare e tentare sono un modo per nascondere una bassa autostima minata da una famiglia per nulla amorevole. Nella spasmodica ricerca dell’identità, trovano ognuno qualcosa che l’altro necessita.

Questo lato prettamente fisico diventa però, a un certo punto, anche il loro punto di rottura. Infatti, quando al liceo Marianne suggerisce di mantenere segreta la loro relazione, Connell, per paura di essere giudicato male dagli amici, concorda immediatamente, segnando una scelta dolorosa che avrà ripercussioni negli anni del college.
L’inevitabile frattura accentua ulteriormente le differenze tra i due. I ruoli si ribaltano al college, dove Marianne trova il tipo di persone sofisticate con cui si trova a suo agio, mentre Connell si sente fuori posto.

Persone Normali
Paul Mescal è Connell. Credit: Enda Bowe/Hulu

Il secondo aspetto, il più mentale della relazione, sarà quello che tornerà a connettere i due giovani che si sentiranno nuovamente compresi, mostrando un naturale rispetto e supporto per le rispettive capacità.

E qui si riconnettono e ritrovano la relazione perduta in un’ulteriore fase della loro vita, come le onde del mare che, dopo aver colpito la spiaggia, ritornano al loro elemento naturale. Lo stesso paradigma può essere applicato al loro rapporto: i due affrontano vittorie e sconfitte, conosco persone, hanno relazioni, ritornano a casa dai genitori, partono per luoghi stranieri… ma si ritrovano sempre.

La serie, scritta dalla stessa autrice del libro in collaborazione con Alice Birch e Mark O’Rowe, è estremamente fedele al romanzo. La differenza più palpabile di questo adattamento è il tono, nonché la sua necessità di palesare i sentimenti dei due protagonisti grazie alla direzione – quella di Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald – indirizzata verso la passionalità e il calore delle immagini. All’interno del romanzo, la Rooney delinea meticolosamente i suoi personaggi con una scrittura più penetrante e distaccata.

Nel libro, così come nella serie, il racconto è costruito affinché ci si senta testimoni di alcuni attimi di vita dei due giovani e si costruisca con loro un rapporto di fiducia. Lo scopo è quello di entrare nei loro ricordi e nelle loro esperienze, per poter comprendere meglio le loro personalità.

La scelta dei due interpreti risulta davvero azzeccata: Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal sono di una perfezione rara per i ruoli di Marianne e Connell. Sono magnifici come singoli individui ma insieme creano qualcosa di straordinario. I loro volti e le loro fisicità, così belli e imperfetti allo stesso tempo, sembrano usciti dalla copertina di un album indie. La stessa colonna sonora si affida a sonorità ricercate e volutamente poco mainstream.

Lo show risulta commovente ed emotivamente distruttivo (preparate perciò i fazzoletti), senza tuttavia mai scadere nello sdolcinato o nei cliché delle serie adolescenziali.

Questo prezioso racconto di formazione dipinge quelle difficoltà che tutti noi abbiamo affrontato (o stiamo ancora affrontando) nel corso della nostra vita e che ci rendono persone normali.