
La vedova Maria Stuart (Saoirse Ronan) ritorna nella sua nativa Scozia per rivendicare il trono, nonostante il fratello James Murray (James McArdle) e i suoi signori siano piuttosto cauti nel riceverla, mentre in Inghilterra Elisabetta (Margot Robbie) si sente minacciata dalla cugina, una monarca cattolica assetata di potere.
La storia di Maria Stuart è affascinante: tre matrimoni tumultuosi e una tragica morte per ordine di sua cugina, Elisabetta I d’Inghilterra. Un dramma perfetto per il grande schermo che la regista Josie Rourke racconta mettendo sotto la lente di ingrandimento il conflitto fra due sovrane che lottano non solo per la supremazia ma anche per il rispetto e la credibilità. Credibilità che nel film, purtroppo, vacilla.
La sceneggiatura di Beau Willimon, che ci porta con lo sguardo nelle stanze del potere, riduce le complesse relazioni a incidenti diplomatici che spesso risultano irrealistici rispetto alle intense interpretazioni del cast. La Maria impersonata da Saoirse Ronan è una ragazza determinata e consapevole del suo ruolo, della posizione che la linea di successione le attribuisce: non solo Regina di Scozia ma anche erede al trono d’Inghilterra, a meno che la cugina Elizabeth (Robbie) non si sposi e abbia un erede.
