Arriva nelle sale Itaca. Il ritorno, il film di Uberto Pasolini sull’Odissea con protagonista Ralph Fiennes. Un omaggio al cinema dei sentimenti nell’epopea classica.
Di cosa parla Itaca. Il ritorno?
Ulisse (Ralph Fiennes) torna sulla sua vecchia isola come naufrago, dopo vent’anni dalla guerra di Troia, dove aveva lasciato la moglie Penelope (Juliette Binoche) e il non ancora nato figlio Telemaco (Charlie Plummer). Ulisse ritorna però solo, dopo aver perduto tutti gli uomini, ma nessuno sa che è ancora vivo. La moglie Penelope è assediata dai Proci che, convinti della morte del re di Itaca, attendono che la vedova scelga un altro consorte, a cui permettere di essere il nuovo sovrano.

L’uomo penitente dietro l’eroe
Uberto Pasolini affronta L’Odissea di Omero, con la sceneggiatura di John Collee ed Edward Bond, in un adattamento intimo che non tradisce lo spirtito del poema classico.
Nel suo film Pasolini mette al centro della narrazione il protagonista, Ulisse, in uno dei momenti più famosi del poema epico, il ritorno a Itaca dopo anni di combattimento nella guerra di Troia. Il film, affascinante e misurato, indaga lo spirito umano dell’eroe che porta sulle spalle il peso della colpa, della vergogna e del rimpianto.
Itaca. Il ritorno è una messa in scena delle sfumature emotive di un uomo segnato dalla colpa di essere tornato da solo in patria e dalla vergogna che, nonostante sia l’eroe più forte del suo tempo, lo fa piegare di fronte allo sguardo degli usurpatori. É il dolore di un uomo di fronte alla forza e tenacia di una moglie devota ed è un uomo riluttante a ricoprire il proprio ruolo. Tutto questo diventa uno spettacolo di altissima recitazione, soprattutto per Ralph Fiennes e Juliette Binoche che riescono a trasmettere la vulnerabilità con pochi gesti e fugaci sguardi.

L’estetica del realismo
La scelta di realizzare un film sull’Odissea potrebbe essere un azzardo, ma Pasolini dimostra che il genere ha dei punti di forza e attrazione ancora accattivanti.
Itaca. Il ritorno ha una qualità teatrale molto ricercata nella recitazione quanto semplice quando si affida al realismo e al naturalismo.
Il tormento emotivo dei personaggi principali viene messo al centro della narrazione ripulendola da tutte le possibili distrazioni al suo intorno. La natura selvaggia, i paesaggi inospitali e le pareti fredde di stanze a malapena illuminate hanno un ruolo centrale nella costruzione dei caratteri dei personaggi.
Il cinema di Uberto Pasolini ha idee molto chiare che si manifestano in una poetica di sentimenti e ragione; il film non è una rievocazione storica fatta di divinità in collera, battaglie epiche o creature mostruose, ma un luogo arido e desolato lontano nel tempo in cui i personaggi affrontano se stessi in relazione alla violenza e al dolore.
Com’è il film?
Il risultato finale è interessante anche se, a volte, la narrazione fatica a uscire da un registro drammatico sempre pronto ad esplodere, ma senza farlo pienamente. Itaca. Il ritorno è un viaggio non solo letterale, ma anche metaforico, nel dramma dei traumi profondi che affligono i personaggi.
L’opera forse pecca di qualche virtuosismo da mero esercizio di stile che allunga il racconto senza nessuna necessità, appesantendo il coinvolgimento dello spettatore, ma nel complesso il film è un buon compromesso per chi ama il poema classico e una rappresentazione altrettanto tradizionale senza rinunciare a una visione moderna dei sentimenti umani.