Nel caso del nuovo lavoro dei registi statunitensi Glenn Ficarra e John Requa (autori di due piccoli gioielli in salsa romantica come “Crazy, Stupid, Love” e il più audace “I Love You Philip Morris”), il titolo scelto nasconde un duplice significato. “Focus” si presenta, prima di tutto, come un inafferrabile gioco di distrazione e messa a segno (attiro il tuo sguardo con una mano e l’altra ha già fatto il suo dovere) ma la riuscita di questo gioco si basa in particolare sul prezioso appoggio del complice di turno: di conseguenza, si tratta anche di ‘mettere a fuoco’ la persona al tuo fianco e stabilire quanto la tua fiducia sia ben riposta.

Partendo da questi presupposti, la coppia di registi è ben consapevole del tipo di fisicità e fascino di cui i due attori protagonisti fanno sfoggio, e le regole del suddetto gioco mettono loro in chiaro le inquadrature da privilegiare. Il truffatore Will Smith (La Ricerca della Felicità, Alì) e l’allieva Margot Robbie (The Wolf of Wall Street, Questione di Tempo) sanno il fatto loro e si lasciano andare a un continuo, seducente e funzionale scambio di sguardi. Dietro quegli occhi si nasconde una navigata esperienza nel manipolare e confondere, ma anche il forte desiderio di lasciarsi il passato alle spalle e vivere il resto dei propri giorni a testa alta, una volta riusciti a dimostrare il proprio rispettivo valore.

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Will Smith e Margot Robbie in un’immagine del film Focus recensione

Tuttavia, ora c’è un elemento in più che offusca la vista del gran maestro dell’inganno Nicky Spurgeon (Smith), veste naturale di un attore genuinamente ironico e carismatico come Will Smith, lontano anni luce dal ruolo forzato di padre severo assegnatogli da M. Night Shyamalan nel fantascientifico “After Earth” o anche da quello luciferino di “Storia d’Inverno” di Akiva Goldsman. L’attrazione per una donna può rivelarsi un’arma a doppio taglio agli occhi di chi ha trasformato il ‘fattore distrazione’ nella propria fonte di guadagno e stile di vita; Nicky ne è ben consapevole, tanto da trovarsi costretto ad allontanare bruscamente il suo ‘elemento di disturbo’. Interessante come il punto di vista del pubblico in sala coincida con quello di Jess Barrett (Robbie) nella prima metà del film e passi a quello del protagonista maschile nella seconda parte; in tal modo, veniamo introdotti con lei in questo circolo di truffe e raggiri, condividendone il fascino durante la fase dell’apprendimento e la sorpresa al momento dell’improvvisa esclusione e, in seguito, ci ritroviamo a soffrire ‘pene d’amore’ insieme al povero Will Smith: in quella che appare come una perfetta struttura speculare, chi inseguiva si ritrova inseguito e viceversa.

Un film dalle molteplici sfumature, quello confezionato da Ficarra e Requa, che passa in rassegna, continuamente e contemporaneamente, gli elementi chiave di generi solo apparentemente distanti tra loro (commedia, dramma, thriller e noir) ma costruendo con gusto e intelligenza il proprio intreccio su una salda base romantica. Il magnetismo della giovane coppia, internamente ed esternamente alla pellicola, riduce inevitabilmente gli altri personaggi a pedine prive di un particolare carisma o di una caratterizzazione efficace, ma si tratta di ben poca cosa rispetto all’alto tasso di godibilità che rende “Focus” uno stimolante prodotto d’intrattenimento che, forte anche di un paio di colpi di scena ben assestati, si lascia guardare e riguardare.

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