Jim Jarmusch racconta l’incomunicabilità familiare nella sua ultima opera Father Mother Sister Brother, in Concorso a Venezia 82.

Di cosa parla?

Father Mother Sister Brother è un lungometraggio, seppur attentamente costruito in forma di trittico. Tre storie che raccontano le relazioni tra figli adulti e genitori piuttosto distanti, e tra fratelli. Ognuna delle tre parti è ambientata nel presente e ciascuna si svolge in un paese diverso. Father è ambientato nel nord-est degli Stati Uniti, Mother a Dublino, e Sister Brother a Parigi.

Estranei a partire da ieri

Jim Jarmusch (Paterson) torna con un film che non è uno solo, ma tre. Father Mother Sister Brother è ambientato tra il New England, Dublino e Parigi e Jarmusch non ci racconta la famiglia come unità compatta, bensì come un insieme di corpi e silenzi dove le distanze geografiche tra i vari membri diventano metafora delle distanze emotive. Una serie di ritratti intimi, osservati senza esprimere giudizi, in cui la commedia è attraversata da sottili momenti di malinconia.

Jarmusch, ancora una volta, riesce a trasformare il silenzio in linguaggio costruendo tre microcosmi ricolmi di mutismo, riservatezza e diffidenza. Il film è sospeso, lento e tutto da decifrare; rimane sospeso senza una risoluzione, lasciando lo spettatore con la sensazione di aver ascoltato più di quanto è stato detto.

Credits Frederick Elmes Vague Notion

Le famiglie messe in scena sono aliene, straniere in casa propria; la madre che non si lascia avvicinare, il padre che resta ambiguo, i fratelli si incontrano solo in un appartamento svuotato dal lutto.

La malinconia di un legame familiare

Jarmusch non forza mai la riconciliazione e anzi lascia che l’estraneità rimanga e che sia parte della condizione umana. Non per forza servono risposte, non per forza ci serve l’azione, Jarmush apre delle finestre in un quotidiano che non ha nulla di eccezionale. Father Mother Sister Brother è un anti-film d’azione, il cui stile discreto e pacato è attentamente costruito per consentire l’accumularsi di piccoli dettagli che creano un concetto altro di appartenenza.

Il regista dosa malinconia e ironia realizzando un film non cupo in cui ogni episodio è venato di una leggerezza che sfiora la commedia, ma senza mai trasformarsi in risata liberatoria. Ricordando che le famiglie sono nuclei imperfetti dove non necessariamente ci deve essere un punto d’incontro, magari non oggi o magari mai. E va bene così.

Credits Carole Bethuel Vague Notion

Com’è il film?

Father Mother Sister Brother è un film che sussurra. Un mosaico di assenze, silenzi e piccoli gesti che restituiscono la complessità delle relazioni familiari senza scorciatoie consolatorie. È Jarmusch al suo meglio: minimalista, ironico, poetico.

Con Father Mother Sister Brother Jarmusch firma un film che non consola né risolve, ma ci consegna la famiglia come geografia irregolare di silenzi, distanze e piccoli gesti che valgono più delle parole. Un’opera lieve e malinconica, che trasforma l’incomunicabilità in un linguaggio universale.