Dean DeBlois ci riporta sull’isola di Berk con il live action di Dragon Trainer. Un film sorprendente che colpisce dritto al cuore, emozionando come se fosse la prima volta.
Di cosa parla Dragon Trainer?
Isola di Berk, un luogo inospitale sferzato dal vento e assediato dai draghi. In questo mondo duro e dominato da leggi ferree, vive Hiccup (Mason Thames), figlio del fiero Stoick (Gerard Butler, che riprende il ruolo in carne e ossa), destinato a diventare un vichingo… anche se tutto in lui sembra remare contro. Quando Hiccup ferisce il leggendario drago Furia Buia, si trova di fronte a una scelta che cambierà per sempre il destino del suo popolo.
La potenza emotiva
Dean DeBlois, già autore della trilogia animata originale, firma una regia elegante e rispettosa, capace di bilanciare un’azione spettacolare e una grande potenza emotiva. Più che un semplice remake, Dragon Trainer è una reinterpretazione fedele che rende omaggio all’idea di eroismo e inclusione del cartone originale.
Il film si muove tra la fedeltà al materiale d’origine e la ricerca di nuove sfumature visive e narrative. Il live action dà maggiore peso ai conflitti interiori di Hiccup, sottolineando molto di più la sua fragilità e la tensione costante tra aspettative e volontà. Ne è un esempio, soprattutto, la relazione con il padre Stoick che viene posta al centro di una scrittura più matura e stratificata, dove si evidenzia la difficoltà dei padri a comprendere figli che scelgono una strada diversa dalla loro.
Un elemento estremamente accurato è il design digitale dei draghi, in particolare Sdentato, che ha portato in vita queste creature con una cura quasi maniacale: mai iperrealistiche, ma sempre credibili. La loro espressività è sicuramente uno dei punti forti del film soprattutto perché l’elemento visivo è al servizio completo della narrazione creando la giusta leva di empatia ed emozione (i voli sui draghi restano sempre la parte più affasciante della storia).

Il coraggio del cambiamento
Il personaggio di Hiccup, interpretato con sorprendente sensibilità da Mason Thames, è una figura anti-eroica in piena regola: fragile, esitante, curioso. Thames restituisce il cuore del personaggio con una fisicità goffa ma sincera, capace di conquistare senza bisogno di parole. La sua interpretazione è una vera gioia per gli occhi.
Il film trova il suo ritmo più autentico proprio nei silenzi, negli sguardi tra Hiccup e Sdentato, nei momenti in cui la narrazione si ferma per lasciare spazio alla scoperta reciproca. È lì che Dragon Trainer brilla davvero; quando abbandona l’epica vichinga e diventa una storia universale di amicizia e crescita.
Ma è anche, e forse soprattutto, un film che parla di diversità e accettazione. Hiccup non è solo diverso fisicamente e caratterialmente dagli altri vichinghi: è un ragazzo che rifiuta la violenza come unica risposta, che cerca empatia dove gli altri vedono minaccia. La sua relazione con Sdentato diventa il simbolo di un nuovo modo di guardare il mondo.
La diversità non è vista come una debolezza, ma come un punto di forza. Dragon Trainer suggerisce che solo aprendoci all’altro, il diverso, l’incompreso, possiamo diventare davvero ciò che siamo destinati a essere.

Com’è il film?
Dragon Trainer è un riuscito passaggio dall’animazione al live action che non si limita a ricalcare il passato, ma cerca una voce propria con un ottimo risultato. Tra emozione autentica, momenti di grande spettacolo (la scena della prima cavalcata è letteralmente da lacrime) e una sensibilità narrativa rara, il film di Dean DeBlois si impone sicuramente come una delle trasposizioni più riuscite degli ultimi anni.
Seppure il ritmo perda un po’ di decisione nella parte centrale e la struttura originale non venga mai rivisitata in un eccesso di fedeltà che non sempre può essere gradito, il film riesce a trasmettere tutta la magia che ci si aspettava.
È un film che parla a tutti, appassionati e neofiti, ma soprattutto a chi spesso non si sente perso e smarrito in questo mondo.
Perché a volte, per trovare il proprio posto, bisogna avere il coraggio di volare.