
Captain Marvel, diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, è prima di tutto un film sulle origini del personaggio, una storia d’azione con svolte narrative inaspettate che si inserisce come tassello fondamentale nella cronologia dell’universo MCU collegandosi, come prevedibile, ad Avengers: Endgame.
Il cinecomic abbraccia il dinamismo e la vivacità: i diversi luoghi della narrazione si alternano mantenendo alto il ritmo con un susseguirsi di sequenze girate nello spazio e, altre, ambientate sulla terra. Proprio queste ultime non rispecchiamo sempre le aspettative che l’impianto visivo dei prodotti targati Marvel Studios ci ha abituato nell’ultimo decennio.
Non troviamo certo l’epica messa in scena di Avengers: Infinity War, ma il film, come già accennato, è raccontato come tassello di passaggio per far conoscere non solo la supereroina ma anche tutte le situazioni relazionali in risposta alle tante domande che negli anni il MCU ha lasciato irrisolte.

La vicenda personale della protagonista Carol Danvers (Brie Larson in stato di grazia), che diventa ambasciatrice di un messaggio tanto forte quanto positivo, è sicuramente il filo conduttore di un film che non ha molte pretese, ma riesce comunque a stupire. Carol è una donna coraggiosa che comprende il suo reale potenziale nel momento in cui non lascia che siano gli altri a giudicarla. Riscopre una forza che ha sempre avuto dentro di lei e che le ha sempre permesso di andare più in alto, più lontano e più veloce.
Una genesi inversa, quella di Carol, che parte dallo status di eroina per tornare alla natura umana, ed è proprio nel momento della riscoperta del suo passato, così vulnerabile e fragile, e della sua grandiosa forza d’animo che diventa invincibile.
Carol non ha bisogno degli altri per convincersi della sua determinazione e la ricerca di questa qualità così umana la avvicina molto al pubblico, come successe con il personaggio di Captain America; entrambi infatti ci insegnano a rialzarci sempre.
Captain Marvel racconta il difficile passaggio dell’affermazione dell’identità personale attraverso la consapevolezza delle proprie capacità e il confronto con le discriminazioni, di ogni genere.
