Walter Salles presenta, in Concorso a Venezia 81, Ainda Estou Aqui (I’m still here) il suo dramma familiare sui desaparecidos degli anni ’70.
Di cosa parla Ainda Estou Aqui?
I Paiva sono una famiglia felice nella soleggiata Rio de Janeiro, ma siamo all’inizio degli anni ’70.
Il Brasile è sotto il governo militare e chiunque sia ritenuto una minaccia rischia l’arresto immediato. Quando la vita della sua famiglia viene distrutta da un arbitrario atto di violenza, una madre è costretta a reinventarsi.
I’m (not) still here
La scelta del regista di concentrarsi sulla famiglia Paiva, oltre al legame personale, è dettata dal rendere giustizia a quelle voci mai ascoltate. Ainda Estou Aqui (I’m Still Here), tratto dall’omonimo libro di Marcelo Rubens Paiva, è un dramma cupo e sentito sugli scomparsi della nazione. La quiete di una famiglia viene scossa dall’arresto del padre, senza nessuna ragione apparente, facendo partire un calvario di sofferenza e omertà.
Il film si distingue per la capacità con cui Walter Salles e gli sceneggiatori Murilo Hauser e Heitor Lorega hanno intrecciato la trama dell’atrocità civile con quella umana. Ainda Estou Aqui è sostenuto da una straordinaria performance di Fernanda Torres che, da una scena all’altra, è capace di mantenere un registro intenso e drammatico da spezzare il cuore.
Il potere dell’assenza
La scelta di soffermarsi sulla parte umana, lasciando in sottofondo quella politica, è la chiave vincente. La potenza dei ricordi e delle immagini sono la scelta stilistica più giusta, l’assenza si fa presenza mentre la vita continua a scorrere senza risposte. Con Ainda estou aqui il regista sente l’urgenza di raccontare questa storia in una situazione attuale brasiliana che sta pericolosamente virando verso la distopia degli anni Settanta.
Il film mantiene un buon ritmo senza mai una sbavatura, composto anche nel dramma più profondo. La scena centrale del rapimento mostra in maniera magistrale l’insinuarsi dell’orrore nella vita domestica, entrando furtivamente tra le mura domestiche senza troppo clamore. La storia dei desaparecidos, le persone strappate alle loro vite dalla dittatura brasiliana, viene narrata dal punto di vista di coloro che sono rimasti; le atrocità compiute sono raccontate in una storia di sopravvivenza al lutto che è anche lo specchio di una nazione.
Com’è il film?
Salles mette in scena un cinema brillante e fermo; se comunque il dramma perde un po’ della sua forma e velocità nella seconda parte, perché è difficile sostenere la suspense intorno all’assenza ed a una storia senza soluzione, il regista si prende cura dei Paiva con riguardo.
Ainda Estou Aqui è un film commovente, che tiene incollati allo schermo con ammirazione e curiosità. Un cinema che sa andare oltre la storia rendendola umana. Il film a tratti imperfetto ma che ricorda quanto la speranza sia eterna e che la sopravvivenza, a volte, può riportare anche la felicità.
Foto: via La Biennale di Venezia