Sarà presentato, giovedì 5 settembre, in prima mondiale al Festival di Toronto 2019, come film di apertura della sezione DiscoverySimple Women, opera prima di Chiara Malta (anche sceneggiatrice con  Sébastien Laudenbach e Marco Pettenello), interpretata da Jasmine Trinca ed Elina Löwensohn.
Folgorata in adolescenza dalla visione di Simple Men di Hal Hartley, e dalla sua interprete Elina Löwensohn, da bambina Federica aveva sofferto di crisi epilettiche, proprio come la protagonista di quel film. Trent’anni dopo Federica, giovane regista impiegata presso la Televisione vaticana, incontra Elina, mito underground in leggero declino, a Roma per un ennesimo provino. Federica le propone di girare un film sulla sua vita, dall’infanzia nella Romania di Ceausescu ai cult-movie americani, ed è come la promessa di una rinascita. Sul set però niente va come previsto, perché il cinema è un’illusione e gli idoli sono sempre destinati a cadere dal piedistallo. Ma proprio quando tutto sembra sul punto di esplodere, il film come per magia trova una nuova forma.
Per anni – racconta Chiara Malta, già autrice di corti e del documentario Armando e la politica, qui al suo primo lungometraggio di finzione – ho creduto che Elina Löwensohn fosse un’attrice americana. L’avevo vista al cinema, nei film di Hal Hartley. Non posso dire di essere stata una sua fan. Sapevo chi era, niente più: Elina Löwensohn, un’attrice americana. Poi un giorno qualcuno ci ha presentate. Mi ha detto subito che era rumena. Di quest’incontro mi è rimasta l’eco di una frase in testa, come un ritornello martellante, ostinato: “Non sono un’attrice americana”. Non sono ciò che credi. Simple Women è iniziato così“.
Fonte: ufficio stampa