
Arrival, il film di fantascienza diretto da Denis Villeneuve, è un capolavoro.
Anche chi non è d’accordo con questa affermazione non può non ammettere che, da un punto di vista tecnico, Arrival si avvicina ad un equilibrio decisamente invidiabile. Riflessione ed effetti speciali, emozione e introspezione, velocità e contemplazione sono gestiti da Villeneuve con grande sapienza.
Le inquadrature e il montaggio interagiscono con la storia egregiamente. Si sono venuti così a creare diversi piani di lettura. Le due ore del film sono ricche di significanti, la potenza della storia di Ian e Louise è significativa, proprio grazie alla cura per il dettaglio e alla capacità di sintesi. Ad ogni elemento drammatico corrispondono provocazioni filosofiche o stimoli allo sviluppo della psicologia dei personaggi. Arrival è un film completo grazie al magistrale adattamento del racconto di Ted Chiang.
Il canale YouTube Lessons from the screenplay ha pubblicato un efficace video saggio in cui vengono analizzate le tecniche e le scelte operate in fase di adattamento. Il filmato è una vera e propria lezione di sceneggiatura per chiunque voglia cimentarsi con quest’arte.
Secondo l’autore la forza della sceneggiatura di Arrival viene da tre alterazioni rispetto al racconto.
La prima è la prospettiva: nel film il punto di vista è quello di Louise. Se nel racconto il passato precedeva il futuro in maniera lineare, nella versione cinematografica la linea del tempo è collassata. Il futuro è entrato nel presente di Louise, ponendo le basi per il colpo di scena nel terzo atto.

