Abbiamo intervistato Anna Dolgova,
co-fondatrice del sito Perestroika.it

Se siete cinematograficamente onnivori, appassionati di storia russa e del mondo sovietico o semplicemente curiosi di vedere qualcosa di insolito, non potete assolutamente lasciarvi scappare perestroika.it, sito che mette a disposizione gratuitamente alcuni tra i film più importanti del cinema russo.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Anna Dolgova, co-fondatrice del sito.

Ciano Anna! Quando nasce il progetto Perestroika? Dove e quando arriva l’amore per il cinema sovietico?

Privet Marco! Innanzitutto fammi ringraziare te e la tua piattaforma per l’interesse verso il nostro progetto.
Siamo spettatori noi stessi, e per anni non siamo riusciti a trovare i nostri film russi preferiti tradotti in italiano. Così ci siamo rimboccati le maniche, e da autodidatti abbiamo iniziato a tradurre i film per noi significativi. Dopo averne tradotti alcuni, abbiamo avuto il desiderio di condividerli con il pubblico interessato, e così è nata l’idea di creare una piattaforma con una raccolta dei migliori film russi e sovietici, semplicemente perché non ne esisteva una versione analoga in italiano. Dopo un po’ di tempo hanno cominciato a scriverci creatori di sottotitoli autodidatti come noi, offrendo le loro traduzioni per la pubblicazione sul sito. Abbiamo lanciato il sito poco prima della pandemia e grazie a loro la nostra collezione aumenta pian piano.

Si può dire che tutto è iniziato dall’idea di provare a tradurre Le anime morte (1984) di Mikhail Schweitzer, miniserie televisiva basata sull’omonimo poema di Nikolaj Gogol’, che ritengo un capolavoro della letteratura russa. Secondo me, Gogol’ come nessun altro è stato in grado di descrivere le caratteristiche della società e dell’anima russa. In un certo senso si può dire che è stata la letteratura a spingerci verso il cinema.

L’amore per il cinema sovietico senza dubbio sta nel DNA di ogni russo. Il cinema è una delle poche cose che unisce il popolo: le musiche indimenticabili, le geniali interpretazioni di attori splendidi, l’ironia spesso triste (ma sempre benigna) e, ovviamente, i contenuti, le sceneggiature. A questo punto ci si potrebbe chiedere se questo amore sia condizionato dalla nostalgia per l’infanzia, per un’altra epoca o se effettivamente il cinema sovietico ha un ordine di grandezza superiore rispetto a quello di oggi. E bisogna sempre ricordare che nella storia del cinema sovietico sono passati numerosi film di cui oggi non sappiamo nulla.

Qual è il vostro obiettivo? 

Noi vogliamo condividere sguardi su importanti fenomeni e personalità di quella cultura, rendendo inoltre omaggio a tanti splendidi registi, attori, musicisti. L’obiettivo principale è offrire a un pubblico interessato l’opportunità di comprendere meglio il mondo sovietico e il popolo russo. Vogliamo mostrare la varietà della cultura russa: che oltre a Kandinskij, Dostoevskij e Tarkovskij esiste una molteplicità di nomi di enorme talento.

Fondamentalmente, vogliamo creare una community di italiani e russi volta alla collaborazione, all’amicizia e allo scambio culturale.

Ago (1988)

Che cosa significa il nome e perché avete scelto di adottare proprio questo?

Perestroika significa letteralmente ricostruire, aggiornare. La Perestroika è un periodo di riforme durato dal 1985 fino 1991, anno del crollo dell’Unione Sovietica. La recessione è iniziata quasi alla fine del periodo, e la tragedia è arrivata subito dopo il crollo. Molto spesso sentiamo associare la Perestroika con il male assoluto, anche se in realtà la vera sventura è iniziata dopo il 1991. È sempre una scelta cosa ricordare di quegli anni: l’odiosa campagna anti-alcool di Gorbačiov o la sua politica di disarmo, i ripiani vuoti nei supermercati o il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, il disastro di Černobyl’ o la caduta del muro di Berlino. Ogni fenomeno storico è ambiguo, gli eventi belli si intrecciano con quelli brutti, le esperienze personali si sovrappongono alle vicende globali e per creare uno sguardo ampio e fedele servirebbe distanziarsi emotivamente, anche se è difficile.

Alcuni cambiamenti nella società avvenuti tra gli anni ’80 e ’90, oltre alle riforme democratiche di Gorbačiov, furono a nostro avviso dovuti a fenomeni culturali -come il rock russo o film memorabili apparsi negli anni ’80- che influenzarono in qualche modo la coscienza degli individui. Ci piace tanto il cinema sovietico prodotto durante la Perestroika perché ha ancora la serietà e la ricchezza di contenuto della vecchia scuola, ma allo stesso tempo ha già maturato libertà espressiva. E’ un cane che si morde la coda: la Perestroika ha influenzato gli artisti, e gli artisti hanno accelerato la Perestroika. Non siamo apologisti della Perestroika, conosciamo la storia e vediamo entrambi lati del fenomeno, ma comunque riteniamo importantissimo quel periodo sia per la storia russa che per quella mondiale. Sul nostro sito troverete molti film la cui azione si svolge direttamente in quegli anni, con tutte le caratteristiche di costume, sentimenti e fenomeni inerenti a quello strano, meraviglioso e controverso periodo: Nastja (1993), Assa (1987), Ago (1988), Il corriere (1986), Rock (1987), Kin-Dza-Dza (1986), Generazione P (2011).

C’è un’altra ragione per cui abbiamo scelto questo nome: è una delle poche parole russe che conosce ogni straniero.

Assa (1987)

Scorrendo la vostra library si può notare la presenza di grandi autori del passato e di oggi, ma anche documentari, animazione e tanto cinema di genere. Mi sembra che la varietà non sia affatto un problema, ma, al contrario, un grande pregio della proposta. Come orientarsi e che riferimenti adottare?

In questo senso, oggi il sito rispecchia un approccio nato in modo appassionato e forse un po’ ingenuo: entro la fine della primavera aggiungeremo la possibilità di selezionare i temi, i periodi storici, e poter raggruppare i film per registi. E’ un piccolo, importante passo per noi!

Le nostre schede cercano di dare un contesto, di aggiungere alcune informazioni utili per trasmettere -quando possibile- alcuni elementi sottili ma importanti per un film del passato. Una cosa molto bella è la collaborazione che stiamo avendo con altri siti, che a volte aggiungono commenti o editoriali a supporto di un film. E’ insomma un modo per aggiungere valore, o almeno lo speriamo!

La parte più complicata del vostro lavoro: i contenuti, il video, il lavoro di sottotitolaggio, o altro?

Le parti più complicate sono anche le più interessanti: le traduzioni, il sottotitolaggio, la ricerca dei fatti curiosi dei film. Ci vuole tanto tempo e tanta pazienza. E’ abbastanza impegnativo il processo della preparazione tecnica e la successiva pubblicazione del video con i sottotitoli, anche per i vari problemi tecnici che possono apparire all’improvviso. Tuttavia è davvero emozionante ogni volta che un nuovo film viene pubblicato.

Qual è stato il riscontro da quando avete iniziato a oggi? Forse è un cinema con cui il pubblico italiano ha poca dimestichezza, ma senza dubbio ricco di nomi e volti che vale assolutamente la pena conoscere.

Incredibile! Non ci aspettavamo tutto il supporto, l’incoraggiamento, i commenti positivi e l’aiuto che stiamo ricevendo. E’ di gran lunga la cosa più bella in un progetto come questo.  Quel sottile e al contempo solidissimo legame che tiene uniti italiani e russi è probabilmente alla base del successo che stiamo riscontrando. Sicuramente ancora in pochi conoscono attori e registi, ma speriamo che ogni film sia un piccolo mattoncino perché diventi una realtà sempre più familiare.

A chi consigliate principalmente la vostra piattaforma?

A tutti gli appassionati e studiosi della lingua e cultura russa, ma anche agli spettatori che vorrebbero conoscere un cinema diverso da quello europeo o americano. Dal momento che la maggior parte dei film sul nostro sito sono sottotitolati, lo consigliamo soprattutto a persone disposte a impegnarsi durante la visione, perché i film sottotitolati comunque prevedono un lavoro sia visivo che mentale.

Tralasciando solo per un secondo Tarkovskij e Sokurov… Qualche chicca assolutamente imperdibile e magari meno nota? E invece un consiglio per chi si affaccia per la prima volta alla finestra di questo meraviglioso cinema?

Una chicca che secondo noi vale assolutamente la pena di vedere è il documentario sperimentale Le fiabe della madre terra (2018) di Sofia Gorlenko. Ci hanno impressionato le riprese suggestive della natura della Russia del nord e le leggende misteriose di quella terra.

A chi volesse iniziare a conoscere i film classici del cinema sovietico, consiglieremmo per prima cosa di  guardare L’ironia del destino ovvero benlavato! (1975) di Eldar Rjazanov, una commedia romantica tipica della festa di Capodanno, che trasmettono sulla TV russa ogni 31 dicembre, e Proprio quel Münchausen (1980) di Mark Zakharov, opera fantastica sulla vita, l’amore e la morte del famoso barone, percepito dalla comunità come un pazzo che vive nel mondo della sua fantasia.

Facendo invece un salto all’epoca di Gorbačiov, i film realizzati durante la Perestroika e leggermente successivi hanno conquistato un posto speciale nel nostro cuore. Per una strana coincidenza, tutti i film di quel periodo che vogliamo consigliarvi parlano di giovani bislacchi, tendenzialmente solitari ma comunque bonari (caratteristiche che perfettamente contraddistinguono la generazione dei millennials di cui facciamo parte). Tra i cult del cinema sovietico-russo vi suggeriamo Assa (1987) di Sergej Solvjov, un giallo che ha portato alla luce la musica rock dall’underground sovietico; Ago (1988) di Rashid Nugmanov, thriller interpretato dall’icona della musica rock Viktor Tsoj (scomparso troppo giovane all’età di 28 anni); Brat 1 (Il fratello) (1997) e Brat 2 (Il fratello grande) (2000) di Aleksej Balabanov, saga urbana che vede protagonista il giovane Danila Bagrov, taciturno e scontroso combattente per la libertà, la giustizia e la verità (oggi la proiezione di questa coppia di film leggendari e tanto amati in Russia in alcuni paesi sarebbe stata proibita perché politicamente scorretti); Corriere (1986) di Karen Šahnazarov mostra le tragicomiche avventure del giovane Ivan e vi farà di sicuro sorridere; Nastja (1993) di Georgij Danelija è melodramma romantico ambientato nella Mosca del 1992, alla vigilia della dissoluzione dell’Unione Sovietica e della nascita di un paese completamente diverso. Adoriamo questo film: benché leggero e ingenuo racconta della sopravvivenza e delle aspirazioni del popolo russo quando è finita la Perestroika ed è iniziata la nuova fase post-sovietica, ricordata dai testimoni come un momento difficile e turbolento delle loro vite.

Inoltre due film confermano ancora una volta l’amore reciproco tra i nostri popoli. Si tratta delle avventure degli italiani in Russia in Una matta, matta, matta corsa in Russia (1974) di Eldar Rjazanov, divertente coproduzione italo-sovietica in cui potete ammirare gli attori italiani Tano Cimarosa, Ninetto Davoli, e Alighiero Noschese e La formula dell’amore (1984) di Mark Zakharov, in cui l’illustre conte Cagliostro si ritrova per caso in una lontana tenuta russa. 

Molto presto speriamo di rendere disponibili altre chicche imperdibili.

Brat (1997)

La domanda difficile: il futuro? Cosa aspettarsi da Perestroika da qui ai prossimi mesi?

Siamo ancora all’inizio. Abbiamo tante idee e ogni settimana succede qualcosa di nuovo che ci fa capire che il lavoro che stiamo facendo per qualcuno è importante quanto lo è per noi, e allora torniamo sempre all’obiettivo principale: vorremmo  tradurre il maggior numero possibile di film.

In bocca al lupo e Спасибо!

Большое спасибо за ваше внимание!