PITCH PERFECT 2, la recensione

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Le Bellas sono tornate e cavalcano la cresta dell’onda.
Pitch perfect 2 è un film che parte con il botto: ritroviamo le protagoniste all’apice del successo, ma, in seguito ad una performance umiliante al Lincoln Center, le ragazze vengono estromesse da qualsiasi competizione canora nazionale. L’unico modo per riconquistare il loro status e tornare a esibirsi è affrontare un concorso internazionale a Copenhagen dove nessun gruppo americano ha mai vinto.
Squadra che vince non si cambia e infatti vediamo nuovamente insieme a far ‘gioco di squadra’ le reginette Beca (Anna Kendrick), Ciccia Amy (Rebel Wilson), Chloe (Brittany Snow), Jesse (Skylar Astin), Bumper (Adam DeVine) e la new entry Emily (Hailee Steinfeld).
La pellicola è molto più femminile rispetto alla prima con una storia che si impegna di più ad indagare le ragazze mentre si affacciano al mondo portando con sé dubbi e paure oltre che a speranze e desideri. Le Bellas sono alla ricerca di loro stesse e perdono l’armonia del gruppo, sono distanti, nervose e questo atteggiamento si ripercuote a catena sulle vicende causando piccole e continue disavventure. Se nel capitolo d’esordio il team capitanato da Beca affrontava l’eterna guerra dei sessi e il desiderio di rivincita, qui c’è una forte consapevolezza del proprio essere donne e del proprio valore, non a caso infatti la canzone “simbolo” diventa Who Run the World: un inno alla forza e alla tenacia del genere femminile.
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La colonna sonora è ancora una volta accattivante e strizza l’occhio anche a successi più recenti con arrangiamenti ed esecuzioni sempre impeccabili, leggeri e divertenti, oltre a portare volti noti della scena internazionale musicale come Snoop Dog e i Pentatonix a fare piccoli cammei.
Elizabeth Banks debutta alla regia con questo secondo capitolo e ricalcando le orme del primo costruisce un racconto più “maturo” nei toni che non ha paura di criticare e giudicare i vari comportamenti della società moderna. La Banks è anche voce narrante e dissacrante dell’intero film, ed è attraverso la sua voce (e quella del collega John) che seguiamo le vicende “sotto i riflessori” delle Bellas.
La regia è condotta con eleganza e senza esagerare nonostante la narrativa si presti ad inflessioni ed eccessi troppo sopra le righe; la giusta dose di ironia, sarcasmo e malizia rappresenta la vera chiave di volta e  il mix perfetto che rende questo film gradevole e piacevole.
 Rating_Cineavatar_3-5