Si è conclusa con l’annuale cerimonia di chiusura diretta dal padrino della kermesse Alessandro Borghi questa 74ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Il giovane attore ha voluto omaggiare il suo amico e maestro Claudio Caligari, con cui ha lavorato nel suo ultimo film Non Essere Cattivo.
Il regista John Landis è salito sul palco ad annunciare i vincitori della nuova sezione Venice Virtual Reality.
Bloodless della regista sudcoreana Gina Kim ha vinto il premio per la Miglior Storia VR. Il film racconta gli ultimi instanti di vita di una prostituta, uccisa da un soldato americano a Dongducheon Camptown nel 1992.
Miglior Esperienza VR a La Camera Insabbiata, progetto voluto da Laurie Anderson insieme all’artista transmediale taiwanese Hsin-Chien Huang.
Il Miglior VR è andato a Eugene Yk Chung per Arden’s Wake Expanded,opera che ci trasporta in un mondo post-apocalittico, dove una giovane donna vive con il padre in un faro a guardia di un mare infinito. Quando il padre sparisce, lei dovrà avventurarsi in quelle acque proibite per salvarlo.
Per la sezione Venezia Classici, vince come Miglior Documentario sul Cinema l’opera The Prince and The Dybbuk dei registi Piotr Rosolowski e Elwira Niewiera. E’ il ritrattodi Mosze Waks, nato in una famiglia povera di un piccolo stato dell’Ucraina e morto a Madrid come “Principe Michael Waszyński”, produttore cinematografico di Hollywood e aristocratico polacco in esilio e assistente di Friedrich Murnau.
Il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” – Leone del Futuro con Benoît Jacquot come presidente di giuria è stato assegnato a Xavier Lagrande per l’opera prima Jusqu’à la Garde (Custody), storia di una coppia in una lotta violenta per l’affido del figlio.
Gianni Amelio, presidente di giuria della sezione “Orizzonti” ha premiato come Miglior Cortometraggio l’opera Gros Chagrin di Céline Devaux, girato su banco d’animazione, schermo di spilli Alexeieff-Parker e pellicola 16mm.
La Miglior Sceneggiatura della sezione è andata a Los Versos Del Olvido del regista iraniano Alireza Khatami, film sulla necessità etica di ricordare il passato e resistere alla violenza dell’oblio come forma di riscatto personale.
Come pronosticato nella nostra recensione di Les Bienheureux, la giovanissima Lyna Khoudri ha vinto il premio come Miglior Attrice nella sezione “Orizzonti”.
Il Premio Speciale della Giuria è andato al controverso Caniba di Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor.
La giuria presieduta da Annette Bening, assieme a Ildikó Enyedi, Michel Franco, Rebecca Hall, Anna Mouglalis, David Stratton, Jasmine Trinca e Yonfan,ha lavorato in questi giorni per valutare ogni singola opera.
Charlie Plummer, classe 1999, ha vinto il Premio Mastroianni per Lean on Pete di Andrew Haigh.
Sweet Country ha vinto il Premio Speciale della Giuria. Il film western di Warwick Thorton con Sam Neill è stato particolarmente apprezzato.
A Martin McDonagh il premio per la Miglior Sceneggiatura con Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, con una magnifica Frances McDormand.
La Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Maschile a Kamel El Basha per The Insult, primo film da professionista per l’attore palestinese.
La Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Femminile a Charlotte Rampling per Hannah di Andrea Pallaoro.
Il Leone d’Argento consegnato da Edgar Wright a Xavier Lagrand per Jusqu’à la Garde (Custody).
Il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria a Foxtrot di Samuel Maoz.
A consegnare il premio più ambito il presidente Baratta.
Il Leone d’Oro della 74ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia va a The Shape of Water di Guillermo Del Toro, love-story sui generis che ha messo d’accordo pubblico e critica.
Per questa edizione del Festival è tutto. Non ci resta che attendere un altro anno!