The Weinstein Company ha firmato l’accordo di “stalking horse” per vendere le proprie risorse al fondo d’investimenti Lantern Capital ma la transizione ha portato l’azienda in bancarotta.
La bancarotta è stata annunciata dopo aver provato invano a vendere prima la Compagnia, che stava finendo i soldi già a febbraio. Lo stesso Robert Weinstein ha dichiarato al riguardo:
“Mentre abbiamo sperato di vendere senza passare in tribunale, il Consiglio è contento di avere un piano per massimizzare il valore delle risorse, preservando più posti di lavoro possibili, e perseguendo giustizia per le vittime coinvolte”.
Il Consiglio ha espresso anche gratitudine al New York Attorney General Eric Schneiderman e ai suoi colleghi, per l’aiuto e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Lantern, che è attiva in diversi ambiti, è stata selezionata perché ha accettato di mantenere gli asset e gli impiegati della Weinstein Company, coltivando un’immagine positiva:
“Come per tutti i nostri business, Lantern migliorerà le prestazioni dell’attività, con il massimo rispetto per tutti i dipendenti, promuovendo un ambiente in tutta trasparenza”, hanno dichiarato i co-fondatori di LanternAndy Mitchell e Milos Brajovic.
In seguito all’accordo di silenzio e non divulgazone usato come arma da Harvey Weinstein verso i propri dipendenti dopo lo scorso ottobre, quando era trapelata la notizia sugli abusi e le molestie sessuali da parte del co-fondatore, oggi gli impiegati che sono stati vittime o hanno assistito, potranno raccontare le proprie storie senza ripercussioni legali.
“L’accordo della Weinstein Company permetterà alle vittime e ai testimoni delle condotte a sfondo sessuale, finalmente di dar voce a qualcosa che finora è stato fin troppo tempo taciuto”, ha dichiarato Schneiderman.
Nei documenti che accompagnano l’accordo, tra i creditori della Compagnia figura l’unità cinematografica Wanda Pictures della cinese Dalian Wanda, cui deve 14.4 milioni di dollari. A seguire Viacom International, Sony Pictures, Walt Disney Pictures and Television a cui deve circa 10 milioni di dollari; ma anche l’agenzia Creative Artists Agency che deve ricevere 1.5 milioni di dollari. Tra i creditori anche alcuni importanti studi legali, tra cui Boies, Schiller & Flexner, O’Melveny & Myers e Greenberg Glusker Fields e Leto Bassuk.