rubrica ok 1
I FILM IN USCITA AL CINEMA IL 4 FEBBRAIO
Torna l’appuntamento con “Il Bello, Il Brutto, Il Cattivo”, la rubrica dinamica e veloce con consigli mirati, pungenti ed efficaci per guidarvi alla scoperta dei film più significativi e delle novità cinematografiche del momento.
The Hateful Eight
di Quentin Tarantino con Kurt Russell, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth, Bruce Dern, Walton Goggins, Michael Madsen
(western)
Il geniale Quentin Tarantino torna al cinema con la sua ottava meraviglia The Hateful Eight, un magnifico affresco in 70 mm diviso in due atti (con tanto di ouverture e intervallo) che conduce gli spettatori in un viaggio attraverso i generi e le sue infinite sfumature. Dopo Bastardi Senza Gloria e Django Unchained, il regista di Knoxville continua il suo percorso di rivisitazione della storia, tracciando una parabola grand guignolesca, ambientata nel periodo post Guerra Civile Americana, che rappresenta la metafora di una civiltà piegata dalle diversità, da contrapposizioni sociali e discriminazioni razziali che sfociano in paranoie sessiste e lotte intestine tra gli ‘odiosi’ protagonisti. Da Le Iene a La Cosa di John Carpenter, The Hateful Eight è un western ermetico dotato di un ritmo incalzante e una straordinaria sapienza narrativa che mescola l’intreccio dei gialli classici di Agatha Christie (Dieci Piccoli Indiani) all’estetica di pellicole made in Italy come Il Grande Silenzio di Sergio Corbucci e Prega Il Morto e Ammazza il Vivo di Giuseppe Vari (visioni consigliate). Uno scoppiettante gioco al massacro ricco di tensione e indagine psicologica interpretato da un cast stellare che viene mosso impeccabilmente da Tarantino sulle splendide note della colonna sonora composta dal maestro Ennio Morricone. Glorioso e imponente.

La Quinta Onda
di J. Blakeson con Chloe Grace Moretz, Matthew Zuk, Liev Schreiber
(apocalittico)
Trasposizione cinematografica dell’omonima trilogia nata dalla penna di Rick Yancey, questa è la storia di una giovane la cui vita tranquilla in un attimo si trasforma in un’apocalisse causata dall’arrivo degli alieni, silenti esseri senzienti che pianificano, in ondate, la strage della nostra specie. L’eroina si chiama Carrie, ha il volto della bella Chloe Grace Moretz e in pochi giorni diventa una vera suvivor. Nel suo percorso per ricongiungersi con il fratellino incontrerà un ragazzo, affascinante e ambiguo, che sembra essere l’unico in grado di affrontare e sopraffare le forze nemiche.
La Quinta Onda è l’ennesima avventura di adolescenti eroine che dalla carta passa al grande schermo con, probabilmente, l’intento di colmare il vuoto nei cuori di quella parte di pubblico orfana di Katniss Everdeen. Di fatto l’esperimento non riesce. Nonostante una trama dagli spunti interessanti, nell’insieme il film non convince e strappa sorrisi (e qualche risata) a causa di una messa in scena (e un’azione) poco credibile. Un passo falso.

  
1981: Indagine a New York
di J.C. Chandor con Oscar Isaac, Jessica Chastain
(noir)
Il 1981 è passato agli annali come l’anno più pericoloso nella storia della città di New York. Con un livello di corruzione e di criminalità alle stelle, che coinvolgeva in egual modo industriali e politici, la vita era davvero difficile per chi volesse intraprendere un’attività commerciale. In questo panorama essere un emigrante era un ulteriore minus che rendeva l’impresa quasi impossibile. Non è di questo avviso il protagonista di “A most violent Year” (i traduttori del titolo si son presi qualche libertà), Abel Morales. Abel è caparbio e non si lascia abbattere perché è convinto di riuscire sfidare lo status quo, di ottenere l’accettazione, il tanto agognato riscatto sociale e di poter creare un business di successo in modo onesto. Inevitabile che presto dovrà fare i conti con chi ama, con la realtà e con la sua coscienza.
Il film, scritto e diretto da J.C Chandor (Margin Call), è un noir inatteso, equilibrato, con una fotografia retrò che è un piacere per la vista, ed è squisitamente interpretato da Oscar Isaac (Star Wars – Il Risveglio della Forza) e Jessica Chastain (Crimson Peak). La pellicola ha impiegato un bel po’ prima di riuscire a raggiungere le coste tricolore ma ha tutte le carte per soddisfare i palati più esigenti. Equilibrato e intenso.

Remember
di Atom Egoyan con Christopher Plummer, Bruno Ganz, Jürgen Prochnow, Heinz Lieven, Henry Czerny, Dean Norris, Martin Landau, Kim Roberts
(drammatico)
Due uomini, due amici, due anziani, vivono in casa di riposo a causa dell’età avanzata. Max Rosenbaum (Martin Landau) e Zev Gutman (Christopher Plummer) hanno legato da subito grazie ad un doloroso passato in comune: entrambi sono ebrei sopravvissuti all’Olocausto. Il sogno di Max è sempre stato di stanare l’ufficiale delle SS che ad Auschwitz gli sterminò la famiglia ma oggi è confinato su una sedia a rotelle. L’uomo fa quindi promettere a Zev di vendicarsi al suo posto. Nonostante un principio di demenza senile, Zev tiene fede alla parola data all’amico e parte in cerca di vendetta. Ogni sera telefona a Max e gli fa rapporto e ogni mattina si sveglia e cerca la moglie (defunta). Quando giungerà, spossato, l’ultima tappa del suo viaggio, Zev si troverà di fronte ad una realtà del tutto imprevista.
Il film, diretto da Atom Egoyan, ha tanti pregi: ha molte facce (è un dramma inquietante sull’Olocausto, è un vengeance thriller a metà strada fra TAKEN e MEMENTO, e in vari momenti ricorda a UNA STORIA VERA di David Lynch); narra una vicenda che ha origine nel passato e si sviluppa, senza ricorrere a convenzionali flashback, interamente nel presente; e ci regala attori ancora brillanti nonostante si avvicinino ai 90 (anni). Sincero. E da vedere.

PPZ – Pride and Prejudice and Zombies
di Burr Steers con Lily James, Ellie Bamber, Millie Brady, Bella Heathcote, Suki Waterhouse, Sam Riley, Douglas Booth, Lena Headey, Charles Dance, Jack Huston
(horror, sentimentale)
Un grande classico della letteratura mondiale firmato da Jane Austen incontra l’eclettismo moderno di Seth Grahame-Smith Orgoglio e Pregiudizio e Zombie, romanzo ucronico da cui il regista Burr Steers si è ispirato per la realizzazione della sua nuova opera. A metà tra il dramma sentimentale e lo splatter più puro intriso di fugaci incursioni nella commedia dissacrante, il film segue le vicende delle sorelle Bennet che, in cerca di amore ed emancipazione, si trovano a dover fronteggiare la terribile minaccia di un virus mortale che trasformerà l’intera popolazione in una stirpe di feroci zombie aguzzini. Il filmmaker americano confeziona una commistione di generi che attinge al cinema di George A. Romero e l’avanguardia espressiva di Tarantino, strizzando l’occhio alle giovani generazioni cresciute con le saghe di Twilight e Hunger Games. Il risultato è un puro esercizio di stile che non riesce a penetrare in profondità nell’universo exploitation e ad imprimere alla pellicola uno spirito audace e prorompente, necessario a indirizzare la storia verso una via più anarchica e totalmente estrema. Patinato.
Il viaggio di Norm
di Trevor Wall con Rob Schneider, Heather Graham, Maya Kay (voci)
(animazione)
Norm è un simpatico orso polare che ha un grande dono: riesce a parlare con gli umani. Pronto a difendere il proprio habitat, il gelido Artico governato un tempo dal nonno, Norm abbandona la famiglia e si imbarca su una nave diretta a New York per impedire allo spregiudicato imprenditore Mister Greene di colonizzare la sua amata terra con l’intento di costruire abitazioni di lusso. Giunto a Manhattan in compagnia di tre buffi e dispettosi lemming, diventa improvvisamente una star tanto da essere invitata a trasmissioni televisive e a partecipare ad un mitico flash mob nel cuore della città a Times Square. Con l’aiuto di Olympia, la dolcissima figlia di Vera (responsabile dell’area marketing dell’azienda di Greene), Norm riesce ad organizzare un piano per sabotare i progetti dell’avido imprenditore. Diretto dal regista Trevor Wall e prodotto da Lionsgate, Il viaggio di Norm è una commedia animata per tutta la famiglia, piena di situazioni esilaranti e momenti di sfrenata euforia, che riesce a conquistare il pubblico grazie alla sua semplicità e spensieratezza. Divertente.
Vissia Menza & Andrea Rurali
Articolo pubblicato anche su MaSeDomani.com
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