Il Maestro dei Maestri è diventato MUSICA
In memoria di Ennio Morricone

Pubblichiamo il nostro ricordo in memoria di Ennio Morricone, compositore, musicista, direttore d’orchestra e arrangiatore, tra le più grandi eccellenze italiane e vincitore di due premi Oscar (onorario nel 2007 e per la miglior colonna sonora di The Hateful Eight 2016), scomparso il 6 luglio 2020 all’età di 91 anni.

in memoria di ennio morricone
In memoria di Ennio Morricone

La Voce del Suono
Ricordi di vita sulle note di Ennio Morricone

di Andrea Rurali

Scrivere in certi momenti è davvero complicato. Lo è ancor di più quando viene a mancare una persona a noi cara, che ci ha guidato e accompagnato per gran parte della nostra esistenza. Che ci ha insegnato ad amare e comprendere gli altri, a sognare e ad emozionarci, a vivere per donare – sempre e comunque – senza pretendere nulla in cambio, senza dare per avere. Ho avuto la fortuna di conoscere la bontà, l’allegria e la gentilezza di una persona speciale, nonna Marta, scomparsa tre mesi fa a 76 anni. Una donna d’altri tempi che riempiva le giornate più buie con il suo sorriso splendente, che colorava di speranza e positività ogni giorno. Perché per lei l’importante era guardare avanti, proseguire il cammino, con la luce negli occhi per illuminare il domani. Ha lasciato un vuoto, un vuoto difficile da colmare. Un vuoto che trova sfogo nelle mie passioni, nelle vecchie abitudini, nel dolore che cerco di trasformare in ricordo felice attraverso gesti, immagini e “sentimenti musicali”.

Confesso di rifugiarmi spesso nell’arte per tentare di superare periodi adombri, di sconforto, complessi da metabolizzare. È grazie al cinema e alla musica che riesco ad aprire l’ermetica scatola dei ricordi e a commuovermi. Così la mente vola, viaggia tra i fotogrammi e le note, ripercorrendo quell’album pieno di bellissime istantanee, di frammenti indelebili, di pezzi di un passato che, inevitabilmente, rivivono nel presente grazie al romanticismo della rievocazione.

Mi capita spesso di pensare a mia nonna. La prima immagine che va ad innescare i miei pensieri è quella di Claudia Cardinale, nel suo ieratico viaggio in carrozza verso Sweetwater in C’era una volta il West di Sergio Leone. Una scena bellissima, impreziosita dalla struggente partitura di Ennio Morricone che celebra il profondo legame, il grado solenne di appartenenza, tra fotogrammi e note. È una magnifica connessione fra intimità, trascorsi personali, fotogrammi e musica, che dipinge cartoline di vita destinate ad accompagnarci fino alla fine.

in memoria di ennio morricone
In memoria di Ennio Morricone

Le mie polaroid hanno un grande valore affettivo e un comune denominatore: la musica del Maestro Morricone, un’ideale compagna di viaggio per riassaporare i ricordi e cristallizzarli il più a lungo possibile.
Ce ne sono tre in particolare, quelle che hanno una dote simbolica e meritano un posto d’onore nel podio dei ricordi.
La prima risale al 2012, quando andai al cinema a vedere con mio padre l’edizione integrale da 4 ore e 19 minuti di C’era una volta in America. Fu un’esperienza incredibile, qualcosa di magico e toccante, che solo l’atmosfera della sala poteva rendere unica.
La seconda è stata “immortalata” il 4 luglio 2013 a Sordevolo, in provincia di Biella. Nella suggestiva cornice dell’anfiteatro all’aperto del paese ho avuto l’onore, sempre insieme a mio padre, di assistere ad un concerto dal vivo di Ennio Morricone. L’attesa spasmodica e l’adrenalina pre-evento furono ripagate da un live straordinario, toccante, in cui, per l’occasione, il Maestro si trovò a dirigere l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il Coro Lirico Sinfonico di Verona aprendo con il tema de Gli intoccabili e proseguendo poi con le musiche di C’era una volta in AmericaLa leggenda del pianista sull’oceanoIl clan dei SicilianiMetti, una sera a cenaNuovo Cinema ParadisoBaaria e Mission. E poi, dulcis in fundo, un tassello immancabile del suo repertorio: il medley western con Il buono, il brutto, il cattivoC’era una volta il West e Giù la testa. Impossibile trattenere le lacrime durante l’esibizione, prima, e la lunghissima standing ovation, dopo, ad omaggiare una delle più grandi eccellenze italiane (e internazionali) di sempre, il Maestro dei Maestri.
La terza non ha una data: è uno scatto senza tempo (come il primo atto della seconda trilogia di Sergio Leone), l’immagine di nonna Marta scandita dal sinfonico score morriconiano di C’era una volta il West.

Forse saremo musica. Mi piacerebbe che ci trasformassimo tutti in dei suoni. Non era ciò che sosteneva l’autore da lei citato all’inizio?”. Marius Schneider? “Lui. In fondo, se in origine eravamo dei suoni, mi pare bello pensare che torneremo ad esserlo”.
Cosi Ennio Morricone, nell’intervista a cura di Antonio Gnoli (La Repubblica, 24 marzo 2014), parlava dell’importanza e del valore primordiale dei suoni. La speranza è che quel desiderio possa essersi avverato, ora che il Maestro ci ha salutato per l’ultima volta, andandosene in silenzio, in punta di piedi, come lui stesso avrebbe voluto: con la solita, smisurata riservatezza e la consueta eleganza con cui affrontava la vita, la sua professione, la musica.

Il Maestro correva un’ottava sopra a tutti, veloce come il vento, al confine tra la settima e l’ottava arte, in quel luogo-non luogo dove dimorano le colonne sonore e la musica per immagini. Una strada che in pochi sono riusciti a percorrere lasciando un segno tangibile, un lascito evidente, un’eredità panumana: vibrazioni di corpi in oscillazione che insieme producono sensazioni, armonie e suoni. Gli stessi che sognava Morricone nel suo auspicio di metamorfosi post-mortem. Gli stessi che ci hanno emozionato e continueranno a riecheggiare in eterno.

Perché le emozioni non si adagiano nell’ombra del silenzio ma ci avvolgono, ci uniscono, ci rafforzano. E hanno una voce: quella unica e impareggiabile di Ennio Morricone.

Grazie Maestro!

In memoria di Ennio Morricone
In memoria di Ennio Morricone

…quella musica fantastica che da quel momento in poi non mi avrebbe mai più abbandonato.

di Cristiano Crippa

Non spetta a me raccontare la grandezza del Maestro Morricone però vorrei ricordare quando lo incontrai la prima volta. Fin da bambino, circa all’età di 4 anni, grazie a mio nonno, grande appassionato di western, iniziai a frequentare in sua compagnia i cinema milanesi di seconda visione dai nomi più fantasiosi e vivaci come Zodiaco oppure ABC, soprannominato da mio nonno in dialetto, “Il trapula”. In uno di questi luoghi ameni, pieni di fumo, con le sedie di legno scomodissime e con la possibilità di vedere lo stesso film tutto il giorno pagando un solo biglietto, un pomeriggio mi accompagnò a vedere Il buono, il brutto, il cattivo. Due furono le cose che mi restarono impresse per il resto della vita, perché a quell’età era difficile comprendere totalmente il senso di quel film, il duello finale e quella musica fantastica che da quel momento in poi non mi avrebbe mai più abbandonato.

Grazie Ennio!

Ricordi estratti dalla raccolta in memoria di Morricone
pubblicata in esclusiva su ColonneSonore.net