Summertime racconta la storia d’amore estiva tra Alessandro (Ludovico Tersigni) e Summer (Rebecca Coco Edogamhe), due ragazzi provenienti da due realtà molto diverse: Ale è un ex campione motociclistico ribelle, mentre Summer è la ragazza introversa e responsabile che mette al primo posto la famiglia.

Senza girarci troppo intorno, il percorso narrativo della serie si presenta fin da subito molto semplice e lineare, sicuramente non originale; se da un lato è evidente il fatto che Summertime abbia ricercato la propria ispirazione nel fenomeno di Tre Metri Sopra il Cielo, dall’altro non possiamo certo dire che il risultato sia altrettanto soddisfacente.

Non ci sono veri tormenti, non c’è pericolo e nemmeno passione, i ritratti di questi adolescenti sono piatti, noiosi e fin troppo perbenisti.
La mancanza di conflitti è il nodo che non riesce a far distendere una matassa di emozioni che, sulla carta, avrebbe invece un grande potenziale.
I vari personaggi sembrano gravitare attorno ai loro stessi sentimenti, senza mai riuscire a viverli pienamente, come fossero perennemente sospesi tra chi sono veramente e come si raccontano agli altri.

Summertime vive lo stesso conflitto di intenti poiché, al contempo, sembra voler creare un effetto nostalgia, rivolgendosi a un pubblico che è stato a suo tempo adolescente, ma strizzando l’occhio a una generazione che non ha più di 15 anni e, in questo, inutile dire che colpisca nel segno.
La spensieratezza estiva, una colonna sonora che racchiude tutti i successi della scena trap e indie italiana degli ultimi anni e una fotografia così satura da ricordare i filtri Instagram sono gli elementi chiave per parlare a un pubblico così giovane.

Summertime

La serie è stata promossa paragonandola al cult di Federico Moccia ma i riferimenti al film sono davvero tirati (una passione per le moto non è un espediente narrativo così solido) e persino i protagonisti mancano di quella spinta drammatica che invece, a confronto, Step e Babi avevano.

Alessandro è un adolescente ricco, con una carriera nel mondo delle corse di moto, che sembra fare capricci più per noia che per un reale desiderio di cambiare le cose, mentre Summer, d’altro canto, si rifugia nel suo carattere introverso ma risultando a tratti antipatica senza un reale motivo.

Summertime

Il focus principale della trama, neanche a dirlo, sono quegli amori che durano la parentesi di un’estate per poi sparire con l’arrivo dell’autunno.
Qui, purtroppo, la storia sentimentale dei due protagonisti sembra non decollare mai.
Non c’è la giusta chimica e, anzi, in alcuni tratti la relazione è così piatta da chiedersi se non sia stato meglio investire sui personaggi di contorno più empatici e divertenti.
Nonostante la gran parte delle sottotrame finisca in una bolla di sapone (insieme a un’incredibile quantità di friendzonamenti), i rapporti tra i comprimari risultano nel complesso molto più interessanti.

Dopo la visione della serie, la sola nota nostalgica è rappresentata dal voler tornare in Romagna la prossima estate.