Yorgos Lanthimos presenta in Concorso a Venezia 80 Povere Creature (Poor Things!), la sua ultima, straordinaria, fatica. Con una formidabile Emma Stone. 

Di cosa parla Povere Creature? Ecco la recensione

Povere Creature (Poor Things!) è la storia incredibile della trasformazione di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe), scienziato brillante e poco ortodosso. Bella vive sotto la protezione di Baxter ma è desiderosa di imparare. Attratta dalla mondanità che le manca, fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), avvocato scaltro e dissoluto, verso una travolgente avventura che si svolge in giro per il mondo.

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Fonte foto: La Biennale di Venezia Povere creature recensione
Povere creature?

L’ultimo lavoro di Yorgos Lanthimos è costellato di creature straordinarie, animali e umani, frutto di menti perverse capaci di rendere la loro esistenza uno scherzo della natura. Ispirate dal romanzo di Alasdair Gray, le creature del film sono un surplus mostruoso nel segno dell’ibridazione. Il personaggio di Williem Dafoe è il risultato degli esperimenti pluriennali di un padre sul figlio, mentre Bella è l’effetto del test di un pazzo.

Però Bella è una creatura tutt’altro che povera. Libera dai pregiudizi del suo tempo Bella cresce, letteralmente, nello spirito e nella capacità critica di vedere le cose, salda nel suo proposito di battersi per l’uguaglianza e l’emancipazione. Bella Baxter è un personaggio senza freni, che sperimenta il mondo attraverso i valori acquisiti ogni giorno.

Un Frankenstein al femminile

Nel film c’è tutta la letteratura legata alla mostruosità: un Frankenstein al femminile dal corpo sgraziato, privo di equilibrio e governato da una mente infantile che può solo apprendere dall’esterno.
Povere Creature evolve insieme alla protagonista e sviluppa una lettura sulla filosofia e il pessimismo abbracciando la condizione psicologica umana propria della cultura del Novecento.

Emma Stone è strepitosa nella sua recitazione, volutamente esagerata, bizzarra e squilibrata. La sua Bella è meraviglia pura, ogni aspetto dell’esperienza umana è per lei intrigante.

Credits Atsushi Nishijima povere creature recensione
Corpo di donna

Povere Creature affronta temi contemporanei sotto ogni aspetto, un’opera visionaria che parla di emancipazione e corpo femminile, di società patriarcale e libertà individuale.

Il lungometraggio è straordinario nel modo in cui amplifica l’effetto gotico, tra bianco e nero e fisheye, colori accesi e mondi immaginari costruiti per i suoi personaggi, una storia universale di crescita.

Attraverso le immagini e la regia, Lanthimos crea un microcosmo caleidoscopico dove confluiscono tante tematiche in maniera netta e chiara: si parla di coscienza e libero arbitrio, con una puntuale critica sulla società moderna. C’è intimità, esplorazione sessuale (tanta) e una parabola esistenziale che parte dall’infanzia e arriva alla vita adulta; passando per il viaggio e la scoperta del mondo, le gioie degli orgasmi, ma anche il dolore e la speranza infranta.

È un film imperdibile?

Sì. Povere Creature è un film che non lascia indifferenti. È un storia dai contorni dark, erotici e fantasy che concilia il romanzo di formazione con lo stile inconfondibile di Lanthimos. È divertente, tanto, seducente, molto, e vale tutti i sui 140 minuti.